(Anno 2015, la sonda Cassini ha sorvolato il satellite di saturno “Encelado”, rilevando tracce di acqua sotto la superficie ghiacciata. Ma nell’anno 2005, la stessa sonda Cassini sganciò il modulo Hyugens sulla superficie di Titano, il maggiore satellite di Saturno, confermando la presenza di fiumi, laghi ed oceani – di idrocarburi – scatenando persino improbabili fantasie di colonizzazione e, in questo caso, di viaggi interstellari. Ne venne fuori questo dialogo fra marito e moglie. )
“Oh, su, bella, muoviamoci… si parte!”
“Aspetta… Hai messo tutto in valigia?”
“Si. Fotocamera, videocamera, soldi, tagliaunghie (mi hanno detto che lì crescono a velocità tripla del normale)… mi pare che non manchi nulla”.
“Chi ti ha detto questa cosa? E’ assurdo…”
“Gino, il collega di Tino, del magazzino qui vicino”
“Dai, non mi sembra il momento di fare umorismo con le rime. Piuttosto, speriamo che non la perdano come l’ultima volta… Noi già rientrati dalla Calabria e lei a trastullarsi a Fortaleza… maledetta… poteva almeno inviare una cartolina!”.
“No, stai tranquilla. Non si perderà, sono i primi voli… Scommetto che non ci sarà caos nello spazioporto.”
“Si chiama davvero così?”
“No, è un mio neologismo. Ti piace?”
“Più che altro è un nome talmente brutto che sembra un brufolologismo”
“Dio mio, ignorerei la freddura da avanspettacolo anni ‘90, roba da rinchiuderti. Controlliamo ancora un po’ di roba. Hai preso il dentifricio? Mi pare di averlo visto ancora in bagno…”
“Si, c’è. Spero che ci sia l’acqua potabile in bagno, però”
“Vuoi che non ci sia? Ehi… cos’è quella espressione da gattina ferita?”
“Sai, vorrei smetterla di scherzare. Questa cosa non esiste. Questo viaggio non può esistere. E se esistesse, non sono comunque convinta che sia una buona idea… sappiamo così poco…”
“Lo sapevo, siamo alle solite. IO investo i miei risparmi in qualcosa di eccezionale e TU sei lì, col magone, titubante, sempre a non sapere che pesci pigliare. Ma lanciati, una volta tanto, cribbio!”
“Ma abbiamo solo visto qualche foto e sentito qualche suono in tv… Mi sembra un po’ poco per partire”
“Hanno detto che Titano è il corpo celeste più simile alla terra. Non vedo che problemi ci possano essere. Sarà il posto ideale per la nostra vacanza estiva. Il vicino morirà d’invidia appena gli faremo vedere le foto. Altro che il suo Zanzibar dell’estate scorsa. Che poi ancora non ho capito dov’è questo Bar… L’ho cercato pure nelle pagine gialle”
“Se lo dici tu…”
“Si, certo… Vuoi rivedere la brochure?”
“No, non c’è bisogno. Sono 10 giorni che lo tieni appeso al collo, neanche fosse una lettera di Padre Pio indirizzata direttamente a te”
“E io te lo rileggo comunque. Guarda questa foto: è tutto identico alle Maldive. E quest’altra: sembra il Cervino innevato a pochi metri dal mare! E così io posso sciare mente tu prendi il sole.”
“Ma come fai ad essere sicuro che sia tutto vero? Io non ho sentito mai parlare di viaggi interplanetari con passeggeri… e poi a 450€ a testa…”
“Un’occasione… Non lo sa nessuno, siamo fortunatissimi! Potresti mai dubitare dei miei colleghi d’ufficio? Erano tutti così felici e sorridenti quando me l’hanno data… «beato te che vai in pensione e te lo puoi permettere… sai come vorremmo essere al tuo posto!». Loro si che mi vogliono bene, si vedeva!”
“Si ma…”
“Andrà tutto bene, fidati di me!”
“Giura che non finisce come l’estate scorsa: hai prenotato on-line un albergo in Sud America pagandolo come un 4 stelle e poi siamo finiti nella cantina di un narcotrafficante, che ancora i cani della polizia mi guardano storto”
“Ma suvvia… sempre a sottilizzare… è stato un incidente di percorso!”
“E l’estate prima, avevi prenotato la crociera Royal Caribbean con i soldi dell’eredità di mio nonno e poi hai sbagliato ad indicare i nostri nomi. Per imbarcarci ci siamo dovuti spacciare per camerieri ecuadoregni”
“E non ti piace viaggiare così in maniera avventurosa?”
“Si, però, sai, tesoro… ti devo dire una cosa…”
“Avanti, sentiamo quale cataclisma stavolta ti inventerai per non partire. Come quella scusa che hai inventato quest’inverno… cos’era?”
“Ma… pulcino mio… ero in coma dopo l’incidente d’auto. Ricordi? Il giorno dopo l’apertura delle buste dell’eredità dei tuoi genitori. Mi ha investito tua sorella!”
“Si,vero: i capricci del caso! Ma tu? Che bisogno avevi di entrare in coma… non potevi cavartela con un paio di escoriazioni come tutte le altre mogli dei miei amici? Ci provi gusto a mettere i bastoni fra le ruote! Giusto io ti ho presa!”
“Lascia perdere… ascoltami… Ho letto su internet che a Titano non ci si può andare. Innanzitutto, non sono programmati voli spaziali per almeno 45 anni”
“Si? E allora la brochure? Sarà un sito arretrato… com’è che si chiama?
“NASA”
”Uhm… nasa.. e chi è? NAzario SAmperi? NAtale SAurino? Ah, possibilmente si tratterà di qualche autosalone… non è che per caso hai cercato su Na.Sa.Car?”
“Ascolta…c’era scritto che, se anche si volesse, ci vorrebbero degli anni per raggiungerlo. Come facciamo a dirlo ai nostri figli?”
“Balle! Nella brochure c’è scritto che sono 6 ore di volo. Smettila di cercare scuse. Forse l’autosalone che hai visitato è rimasto ai tempi del treno a vapore. Fidati, fra una settimana saremo nuovamente a casa.”
“Pare che la superficie sia interamente ghiacciata…”
“Ottimo. Giusta osservazione. Stavo per dimenticare lo snow-board. Adoro il rumore che fa a contatto con i lastroni di ghiaccio”
“Seriamente, ricordati che hai sessantacinque anni e sei tu che non reagisci bene all’impatto con i lastroni di ghiaccio. Guarda che c’è scritto che fa freddo, poi ti vengono i dolori alle ossa…”
“Uff… vuol dire che porterò il piumino.”
“Freddo nel senso che la temperatura è -178° C.”
“Ok… l’aria sarà un po’ frizzante, allora. Dove ho messo la maglia in carne di lana? Mi metto quella che uguale a quella che ha messo tuo fratello anche al matrimonio di tua nipote Carla, lo scorso Luglio. Il padre della sposa più brutto di ogni epoca, con la maglietta della salute in bella vista! Ancora rido!”
“Dai, basta con questa storia. Tesoro, sai quanti sono 178° C sotto lo zero?”
“Ehi, lo sai che quando ero giovane ho fatto il buttafuori a Trieste. Se hai affrontato controvento la bora alle tre di notte, per giunta ubriaco come un giunco, non puoi avere paura di nulla. Basta, il freddo non è un problema per me. Tu, piuttosto, trova qualcosa di caldo e confortevole, ma non imbacuccarti come l’omino Michelin. Che poi al villaggio turistico ci prendono in giro”
“Vi… villaggio?”
“Si, guarda queste immagini! C’è anche la discoteca! L’ho sentito anche al telegiornale, tutto quel rumore non ti diceva niente? This is the rhythm of the night! Oh, Yeah!”
“No… ma tremo al chiederti perché?”
“Credo che fosse il DJ durante le prove! Dai che ti verranno in mente i tempi in cui andavamo in balera da ragazzi. Eri proprio un bel tipino!”
“Dai, smettila… mi fai arrossire… ho letto che ci sono persino problemi con l’atmosfera instabile.”
“Aspetta che scenda in pista io e vedrai che atmosferina ti creo… cene a lume di candela, passeggiate romantiche in riva al mare…”
“Ma si dice persino che sia satura di gas metano.”
“Gas nell’atmosfera? Non è che c’è già stato tuo fratello? Quello è una fabbrica ambulante di gas! Gli manca solo la certificazione di qualità”
“Non fare lo stupido, sto parlando seriamente”
“Eh, eh, eh… mogliettina cara… non ti vorrai portare dietro il tecnico della caldaia, spero…”
“No, ma…”
“Se c’è del metano in giro, risolveranno il problema prima del nostro arrivo. Sarà qualche valvola da fissare meglio, sai come sono fatti questi impianti moderni. Ora andiamo, su”
“Se lo dici tu… Da dove parte la navicella spaziale?”
“Aspetta, vediamo bene l’appunto che mi hanno dato i colleghi… è su un altro foglietto… eccolo! Bene, il nostro volo, lo shuttle AprilFish, decolla da… non leggo bene l’indirizzo, aspetta che prendo gli occhiali… allora… Via delle Bufale 90 (angolo Corso degli Allocchi). Uhm… non ne ho mai sentito parlare… sarà vicino al porto.”
“Uhm… caro… sei sempre sicuro che non sia uno scherzo dei tuoi amici per la pensione? AprilFish… Bufale… Allocchi…”
“Come scusa?”
“Tesoro, basta, non so più come fartelo capire. Non ci si può andare, né oggi né mai. I tuoi colleghi d’ufficio ti hanno preso in giro. Titano non è che un satellite di un pianeta lontanissimo.”
“Maledetti…! Se solo l’avessi saputo prima! Un satellite…”
“Hai capito, adesso?”
“Eh, si. Ma mica gliela posso dare vinta. Io sono sempre avanti. Vediamo un po’… dov’è il telefono? Ecco… li sistemo io…”
“Scusa, chi stai chiamando, adesso?”
“Chiamo Pino, l’antennista. Se è vero che Titano è un satellite, allora faccio orientare la parabola! Io lì frego sempre quelli, a me non la si fa!”
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Con l’andazzo che tira, alla pensione arriveremo tutti più o meno in questo stato…