Il prof emigrante – La quiete prima della tempesta (dal “Day 0” al “Day 9”)

Day 4

l’ora del disturbo ossessivo-compulsivo

05/09/2016

F5. F5. F5.

Chi è avvezzo di tecnologie informatiche sa che premere quel tasto permette di ricaricare la pagina che si sta visitando. Lasciare la pagina di nostro interesse aperta e cliccare su quel tasto a cadenze quasi orarie, è sintomo di fervente attesa. Di una buona notizia, a volte: l’arrivo di una mail o l’ufficializzazione di un evento positivo; di una potenziale catastrofe, in altri casi.

Un valido esempio di potenziale catastrofe sarebbe trovare una circolare che mi rende protagonista l’indomani in un istituto a 1450 km di distanza, nonostante le più alte cariche della scuola (ma – attenzione – non l’ “altissima“) ti abbiano assicurato che la tua presenza nelle giornate successive non è né richiesta né necessaria e che il calendario delle attività di Settembre, già distribuito durante il collegio docenti, non subirà variazioni nell’immediato.

<pausa> <controllo nuovamente> F5 <tutto ok> <fine pausa>

Il resto della giornata ha riguardato sostanzialmente il continuare a cercare casa a distanza, con momenti di pura ironia.

Abdelkader, nome di fantasia ma non troppo, un monumentale studente francese di colore dell’università locale, mette a disposizione un appartamento di 55 metri quadrati, arredato, pieno di confort (sky, vasca idromassaggio, “doccia emozionale” (!), posto auto, “ampia collezione di vinili per perdersi fra le note di un suono antico“, internet illimitato) a soli 320 € al mese.

Lo contatto subito, perché l’offerta è realmente buona. Forse anche troppo. Mi risponde con un affabile italiano con influenze francofone, parliamo qualche minuto, poi spiega il perché del prezzo così basso: “Beh, qualche volta, diciamo una volta o due la settimana, anche io dormo lì“. Gli rispondo, non essendo alla ricerca di un appartamento in condivisione, che “non è quello che sto cercando. Poi del resto, mi pare ci sia una sola camera da letto“. La sua risposta è lapidaria: “Per me non è problema. Per te?

Il clic della cornetta, sbattuta sul vecchio telefono SIP di mia madre presso cui mi trovavo, dopo qualche parola farfugliata in fretta per chiudere in cortesia la telefonata, sarà stato registrato anche dai sismografi.

Domani andrà meglio.

<pausa> <controllo nuovamente> F5 <tutto ok> <fine pausa>

Il Prof (ancora temporaneamente non) Emigrante (che però teme di diventarlo nuovamente l’istante successivo)

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NOTE:
<pausa> <controllo nuovamente> F5 <tutto ok> <fine pausa>

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