Il Prof Emigrante – Le trappole immobiliari e quel sofferto “provo pena per te!” (dal Day 31 al Day 39)

Day 35

La garanzia

05/10/2016

Ha vinto la volpe, per sfinimento.
Ha vinto perchè non riuscivo più a sopportare lo stress.
Ha vinto perchè saltavo continuamente da un tentativo di frode, ad un tentativo di eccessivo lucro ai miei danni e mi ci sono talmente abituato che ormai la sera cercavo di truffarmi da solo.
Ha vinto perchè volevo vedere il sole al mattino e non scoprirlo solo nel momento in cui sarei uscito da casa
Ha vinto perchè il quartiere sembra buono e tranquillo e in quella casa non ci è recentemente morto nessuno.
Ha vinto perché il padrone di casa non ha un cane da combattimento che odia i prof meridionali.
Ha vinto perchè, soprattutto, oggi dovevo per forza far vincere qualcuno.

La spettrale e scheletrica signora dell’agenzia ha dimostrato nel nostro incontro un discreto diletto per la teatralità: nel momento in cui ha compreso che avrei accettato il contratto mi ha letteralmente spinto dal luminoso atrio all’oscuro retrobottega, nel quale un tavolo di ferro e due scarne sedie ai suoi lati opposti ricordavano moltissimo un ambiente da CSI, sono sicuro ci fossero le telecamere dietro lo specchio presente nella stanza senza apparenti motivazioni valide. Mancavano solo il poliziotto buono e il poliziotto cattivo, in compenso c’era lei, inquietante nella sua somiglianza ad un Montgomery Burns in tailleur e tacco 12.

Dentro si è svolta “l’intervista” (o interrogatorio). Senza mai accennare un sorriso, neanche per sbaglio, la signora mi ha fatto decine di domande senza prendere fiato; ho subito un terzo grado finanziario così dettagliato che l’agenzia delle entrate andrebbe incriminata per essersi lasciata sfuggire un talento investigativo così cristallino.

“Lei ha appena acquistato dieci biglietti aerei. Dove ha preso il denaro con lo stipendio da prof? Come pensa di pagare l’affitto?” “Ho… ho dei risparmi…” “Ah, bene, ora un professore ha anche dei risparmi! Dove li ha presi? Ha rubato?” “No-no- non mi faccia del male, li ho messi da parte negli anni…” “Anni? Anni? Si può sapere dove ha preso questi anni????”

Ora aspetto solo la risposta del proprietario, che non arriverà se prima non avrà visto le garanzie.

Perché ai diffidenti proprietari del nord non credete che basti lo stipendio da prof… servono “le garanzie“. La tipa ci ha provato: atto di proprietà della casa, visione del conto corrente, cud del coniuge… alla fine ci siamo accordati con il Cud della pensione di mia madre, che fungerà da garante, se non altro perché per me era il documento più facile da reperire sul momento.

Ha poi mostrato finta gentilezza nel chiedermi dei miei figli e della famiglia lasciata giù, osservando il trasporto e la voglia di reincontrarli che traspariva dalle mie parole… per evitare di ritrovarsi a fine contratto con un individuo che non vorrà lasciare casa iniziando a piantare grane al proprietario.

Mi aspettavo ormai da un momento all’altro che tirasse fuori un ago a farfalla e mi richiedesse un campione di sangue, per farlo analizzare e valutare la mia salute…

…o per sorseggiarlo in un midnight event in Transilvania insieme ai colleghi agenti immobiliari… alla mia salute!

IL POLLO HA FIRMATOOOOOOOOO!!!!!!

Il prof emigrante

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Note:
La pubblicazione di ieri è slittata a stamattina perché sono stato impegnato in chat Skype con 7 amici di una vita fino alle 3.00 del mattino nella più nobile delle attività mascoline: il fantacalcio. 20 anni fa abitavano tutti in due paesi vicini, ieri eravamo collegati da 6 diverse parti d’Italia.

Non sono il primo ad essere andato via da casa per lavoro, né sarò l’ultimo. È la vita.


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