Day 45
La sveglia birichina
14/10/2016
Quarto giorno al buio. Ormai mi si stanno sviluppando i sensi da vampiro: percepisco gli odori accesi dei mobili ed evito gli ostacoli producendo onde elettromagnetiche dalle antenne sottocutanee che mi si stanno sviluppando sul lobo prefrontale (perché da qualche parte questo mal di testa dovrà pur venire).
Non bevo ancora sangue, non dormo in una bara e non stipulo contratti immobiliari d’affitto pieni di sorprese economicamente negative come la Signora del Male del Day 40… ma il percorso di crescita, se le cose non cambieranno a breve, sembra proprio essere quello.
Da questa esperienza di oscurità prolungata ho capito che il nostro mondo è ad un passo dal divenire simile al Pianeta delle Scimmie. In cui però le scimmie siamo e saremo noi, in caso di black out elettrico su ampia scala, nel momento in cui perdiamo la lucidità nella necessità smodata di cercare energia per caricare telefoni, computer e caricabatterie per caricare i caricabatterie.
Per cercare di mantenere una parvenza di dignità, ieri sera sono tornato a casa con il telefono al 33% e un caricatore e mezzo pieni.
Perché tutta questa premessa? Dove voglio arrivare?
Alla risposta ad una semplice domanda: senza elettricità e con il telefono scarico, come capperi mi sarei dovuto svegliare stamattina per essere in aeroporto alle 6.15?
Così ho dovuto mettere in pratica vari accorgimenti come:
1) lasciare le finestre aperte, nella speranza che il sole mi arrivi in volto. Dimenticando che i colleghi del luogo mi hanno già avvisato che difficilmente lo rivedrò prima di Marzo
2) puntare la sveglia ad intervalli di due ore, per controllare lo stato della carica. Risultato: uno di questi intervalli l’ho trascorso guardando serie TV di bassa lega con la carica residua del computer.
3) togliere la connessione dati dal telefono per la prima volta dal 2007 (data indicativa, ma che rende l’idea) allo scopo di prolungare la batteria.
4) mettere un cartello dietro la porta con la scritta “Avviso a tutti i condomini: siete pregati di suonare il campanello o bussare violentemente dalle 6 alle 6.30”
Morale della favola: prevedibile notte quasi insonne e aria da nottambulo al desktop partenze. Si torna a casa anche stavolta.
Il prof emigrante (ancora una volta rientrante)
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NOTE
1) Ieri ho visitato nell’ordine: Fastweb, Linkem, Tiscali, Vodafone, infostrada, Tim e 3. Ecco da dove è venuto il mal di testa. Dopo un ballottaggio finale Tim/Infostrada, ha vinto quest’ultima.
2) Una signora qui seduta in aeroporto davanti a me parla una lingua strana ed incomprensibile. Dopo 5 minuti di ascolto, ho capito che era una versione più “stretta” del mio dialetto naturale.
3) Avrò ricordato di togliere il cartello dalla porta?