Anche se si tratta di un periodo lontano nel tempo, siamo ancora a metà Ottobre, vado avanti nella pubblicazione riveduta e corretta del diario dei miei primi 100 gg (e oltre) a Torino.
Day 40
Una confusa storia di vampiri, chiavi, notorietà, lacrime e tanta tanta oscurità
11/10/2016
Ci sono sere, come ieri ad esempio, in cui ti siedi al PC per aggiornare il blog ed assumi l’espressione di San Paolo che guarda l’orizzonte (e i sempre cari Tessalonicesi – Day 23) (ma gli avranno mai risposto?) nell’attesa che arrivi l’ispirazione divina. Ieri sera mi è bastato rileggermi un po’ per sapere cosa avrei dovuto scrivere, oggi, senza alcuno sforzo, avrei materiale per 5 giorni buoni.
1) Il Black Sabbath della Donna Vampiro
Io non arrivo MAI in ritardo. Eppure stavolta, ho sforato di 3’34” rispetto all’orario prefissato per la firma del contratto in agenzia, per motivi di posteggio. E la strega, dopo un messaggio e due telefonate della sua schiava, senza neanche sprecare il tempo di un saluto ha messo su il suo falsetto finto-cortese: “Ma cosa le è successo, Sig. ProfEmigrante? Come mai questo ritardo?“. (Ecco adesso rileggetelo ad alta voce aggiungendo una fastidiosissima cantilena, associandolo magari al volto della vostra peggior nemica, magari la prof che vi ha soffiato il posto sotto casa per mezzo punto e ora ride tronfia sul suo trono di sangue)
Lo sguardo mortificato e remissivo del proprietario di casa (una persona apparentemente normale) la diceva lunga sulla personalità oscura di questa donna. Uscita fuori poco dopo nel momento in cui doveva far notare alla giovane assistente (aspirante vampiro Senior) che nel contratto di locazione, questa aveva inserito per errore 2006 anziché 2016: “Vieni qua. La leggi questa data? Leggila, ad alta voce. Cosa leggi? Ti sembra normale? Mi sembra assurdo che io ti… basta ne parliamo dopo in privato.” Via al festival dell’umiliazione.
Mentre l’inesperta ancella del male andava via con la giovane coda (a punta) fra le gambe (arcuate, con il pelo lungo e gli zoccoli di capra), Nostra Signora della malvagità ci comunica che per concludere lo scambio monetario (caparra al proprietario e commissione all’agenzia) dobbiamo andare nel retro (descritto nel day 35).
Lì mi gioca il jolly. Nei contratti saltano fuori 90 euro di Iva non previsti, esplicitamente inclusi nel prezzo pattuito secondo me, naturalmente esclusi secondo i componenti di quel cerchio dantesco con cui stavo trattando. Vorrei sottolineare l’intervento a gamba tesa della subdola assistente, in quel momento di cordiale scambio di opinioni: “Guardi, Sig.ProfEmigrante, se lei non si documenta e non conosce la normativa sugli affitti è affar suo. Il prezzo è questo. Paghi o salta tutto, semplice, n’è? Non è così, MAMMA?”
La ragazza era ancora inesperta vive, ancora, di quella cattiveria genuina, di quelle frustrazioni da riversare sul prossimo che danno gioia, non sarà mai un grande subdolo astro portatore di malvagia e persistente oscurità come la madre.
2) Un piccolo passo per un uomo…
Alle 10.56 metto piede in casa semi-mia. Non mi sembra vero (anche se il portafoglio sanguinante funziona meglio del classico pizzicotto per riportarmi alla realtà). Da lì in poi è tutta una mattinata folle che vola fra operazioni su Internet da fare al computer a scuola, sfruttando il wi-fi d’istituto, poi un prelievo in banca, ritorno all’agenzia per consegnare gli ultimi soldini ed interrompere per sempre i rapporti con la famiglia delle sanguisughe letali, corsa dal parente a prendere le valigie dall’altra parte della città, sbarco FINALE delle stesse nella nuova dimora alle 13.49 (non mi sembra vero, il cofano è vuoto!), fuga verso scuola perché alle 14.00 iniziano già gli esami di idoneità per il quinto serale. E uno studente, ovviamente, si presenta alle 15.00 fra lo sconcerto generale.
3) A star is born
Fra gli esami e le lezioni, alle 15.45 riesco a ricavare un quarto d’ora per pranzare, quando il telefonino mi inizia a vibrare continuamente in tasca. Lo prendo e trovo 29 notifiche circa dawordpress, il sistema informatico che gestisce il mio blog. In sintesi, Mauro Munafò, un giornalista Blogger de L’Espresso, ha linkato il mio articolo sul gruppo whatsapp delle mamme della scuola elementare , direttamente sul sito del settimanale. Ne sono scaturite 30.000 visualizzazioni in poche ore. Sono piccole soddisfazioni.
4) Il pianto della rassegnazione.
No. Non io. Non stavolta, almeno. Fra tutte queste vicissitudini, devo trovare il tempo per fare il prof.
Ebbene, vuoi perché la mia materia sia da sempre nella top liste delle materie più odiate dalle masse, vuoi perché il ProfEmigrante incute sacro timore reverenziale, in buona sostanza… ho stracciato ogni mio record precedente, portando una studentessa alle lacrime di frustrazione già nella prima quindicina di ottobre. Giuro, non volevo… era solo una esercitazione scritta, dichiaratamente senza voto. C’è tempo per rimediare al foglio bianco che mi ha consegnato. Spero.
5) il favore delle tenebre.
E adesso mi trovo qui. A sproloquiare al buio di un appartamento arredato ma non vissuto recentemente, privo di necessità primarie come elettricità e gas, sperando che il cellulare non si scarichi, facendomi perdere questo lunghissimo post singolo. Sono tornato indietro nel tempo di oltre 150 anni, manca solo un pagliericcio in terra su cui stendermi per la notte. Stasera si sopravvive, accampato sul divano in cucina. Da domani si provvederà a tutto il resto.
Il prof emigrante (oscurato)
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NOTE
Devo salvaguardare la batteria. Le rimando a domani.