Uomini e supermercati: una relazione complicata


3) L’UOMO IN MISSIONE (17%)

La tipologia di uomo solo più presente sulla piazza. Ma non è realmente solo, nella sua tasca, in forma cartacea o digitale, c’è la più grande e pericolosa delle risorse: LA LISTA. La lista è un rompicapo moderno, un test della Kobayashi Maru, una base ideale per un format preserale da affidare congiuntamente a Gerry Scotti e Amadeus. Essa è caratterizzata da una relazione diretta fra livello di dettaglio dell’articolo in lista e durata temporale del cazziatone ricevuto in caso di errore nell’acquisto. Ad esempio, se c’è scritto: “Burro, 250g, marca xxx, confezione grigio verde, terzo ripiano di fronte alla cassa 20, coordinate 37°37’16.38 N 15°16’10.12 E” e riesci comunque a sbagliare… beh la colpa è tua e ne devi pagare le conseguenze. Ma se in lista c’è scritto solamente “un po’ di Burro” (o peggio “due noci“. – Che accidenti di unità di misura è la noce!!!!), le tue possibilità di sbagliare qualcosa (marca, peso, caratteristiche organolettiche, tipologia di prodotto) aumentano a dismisura. Si narra che mai nessun uomo sia riuscito nell’impresa di effettuare la “combo” leggendaria: A) Indovinare TUTTE le quantità richieste, B) Prendere TUTTI i prodotti del giusto marchio, C) Scoprire l’ingrediente segreto da acquistare benché non presente nella lista (…ma che ERA SCONTATO servisse, visto il resto della spesa, e che TU, uomo APPROSSIMATIVO, non hai saputo intuire PERCHÉ’ NON MI CAPISCI, con la mente SEI DISTANTE e non ti concentri sull’obiettivo, quando ti parlo MI SENTI MA NON MI ASCOLTI!!!)

Quando i tuoi ricordi più vivi delle interrogazioni di latino del liceo riemergono dal nulla decine di anni dopo per risolvere un serio problema

4) L’ESILIATO (7%)

A volte l’uomo si trova al supermercato da solo perché momentaneamente lontano da casa per motivi di lavoro. Si trova per la prima volta distante dalla famiglia ed è assolutamente impreparato alla nuova situazione, perché per lui finora tale ambiente era collegato solamente alle situazioni 1), 2) e 3). Così vaga per i corridoi scoprendo, per la prima volta senza alcuna tipologia di stress, che si può anche perdere del tempo a controllare le date di scadenza, scegliere a proprio piacimento dosi e porzioni, seguire esclusivamente i propri gusti alimentari, provare una insana euforia nell’acquistare un oggetto “esotico” come l’asse da stiro. Queste sensazioni, tutto sommato positive, durano solamente le prime settimane, dopodiché lo vedi procedere come un’automa, scegliere sempre gli stessi articoli, fare lo stesso percorso ed intristirsi progressivamente pensando già a quando inizierà a sistemare la spesa nella sua abitazione temporanea, osservando quella vaschetta monoporzione di tortellini e quelle 2 sole fettine di carne che ha dovuto chiedere in macelleria perché le vaschette già pronte hanno porzioni troppo grandi per essere consumate in unico pasto. Provando, infine, un’amara sensazione di incompletezza che scaturisce dall’aver portato a casa una confezione da SEI biscotti gelato Cucciolone senza nessuno che, GIUSTAMENTE, gli dica “Ma che ca**o hai comprato, che siamo a Marzo e fuori ci sono ancora i pinguini per strada!?!?“.

Una volta che sei da solo, hai l’occasione buona per seguire una buona e sana alimentazione, senza le porzioni di lasagne da 350g della suocera, tanto per intenderci. (ovviamente questo buon proposito è incompatibile con il kebabbaro sotto casa cui fai visita due o tre volte a settimana)

 

 

 

Continua nella pagina successiva: IL FELICEMENTE SEPARATO e IL TRISTEMENTE SEPARATO

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