Day 60
Cosa spinge un pacato prof emigrante a colpire un cane antidroga?
30/10/2016
Il volo di ieri ha riservato qualche novità, la prima delle quali eclatante: hanno sostituito i sedili classici con qualcosa di più simile a delle sdraio da spiaggia. Spessi circa 5 cm, grazie ad essi saranno riusciti a ricavare 4 o 5 file in più: bei soldini per loro, per noi passeggeri pendolari qualche smorfia in più, soprattutto se il bimbo dietro scalcia con i piedi come se giocasse la finale di Champions.
La trasformazione in bus con le ali è già in atto: il prossimo step saranno i posti in piedi e le barre a cui tenersi aggrappati. Del resto, a loro parziale difesa, il prezzo è già più che concorrenziale.
Il volo è stato tranquillo, molto diverso dal solito: tanti turisti per il lungo weekend. La coppia vicino a me, guida del Touring Club alla mano, mi ha chiesto consigli per l’itinerario. Staranno 3 giorni in Sicilia ed hanno intenzione di visitare, in ordine sparso: Palermo, Cefalù, Agrigento e la Valle dei templi, Noto, Ragusa Ibla, la Villa del Casale a Piazza Armerina, Siracusa e Taormina. Oltre che, “naturalmente“, fare del trekking sull’Etna, magari “un salto alle Eolie” e “se resta tempo, un po’ di shopping“.
In 3 giorni.
Ho fatto loro i complimenti per le buone intenzioni e poi li ho riportati alla realtà. Neanche se avessero avuto a disposizione il teletrasporto avrebbero tempo a sufficienza per completare un terzo dell’itinerario pianificato.
La signora, poi, ha dimostrato di reggere abbastanza male gli scossoni del volo che in fase di atterraggio ha ballato un bel po’ a causa del forte vento. Ha iniziato a stringere forte il marito, puntando i piedi e rivolgendo verso di me sguardi carichi di terrore, in cerca di una qualche rassicurazione. Al rimbalzo sulla pista ha urlato nel mio orecchio un “madonnamadonnamadonna” che avrà sentito anche l’interessata.
Insomma, tutto normale, ordinaria amministrazione.
Fin quando non ho rischiato l’arresto.
All’uscita della zona dei rulli per le valigie, subito prima dei cordoni con i parenti in attesa, c’erano 4 finanzieri con i cani, in cerca di qualcosa che SICURAMENTE io non trasportavo.
Nella calca dell’uscita dei passeggeri si sono aperte le porte ed ho visto (in un lampo di luce e cori angelici) mia moglie e mia figlia che, a quanto ne sapevo, non avrebbero dovuto essere presenti.
Quindi mi si è annullata in un istante la percezione spazio-temporale e mi sono letteralmente involato verso di loro con un sorriso extralarge.
SBATASBAMM
Ed è lì che ho dato una clamorosa e fortissima “valigiata” sul muso incolpevole di un pastore tedesco grande quasi quanto me, che se sarà appena minimamente vendicativo metterà lui stesso della droga nel mio bagaglio per farmi arrestare al prossimo passaggio.
I suoi colleghi a quattro zampe sono intervenuti per difenderlo ed i finanzieri hanno dovuto sudare non poco per trattenerli, mentre l’aeroporto intero risuonava del loro abbaiare violento.
Me la sono cavata con uno sguardo severo dei padroni e un paio di tentativi di morso sulla valigia stessa. Oltre che naturalmente dover sopportare moglie e figlia che mi prendono in giro e lo raccontano a tutti da quasi 24 ore.
Il prof emigrante (ormai sul libro nero dei canidi)
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Note
1) Il ponte lungo da minore sensazione di precarietà. Ma riparleremo di questo martedì, il giorno prima della prossima partenza.
2) Dopo averlo visto soffrire ingabbiato in una vaschetta fra gli scaffali del supermercato, ieri sera ho potuto mangiare un arancino nel suo ambiente naturale: caldo, appena fatto, scelto dalla vetrina di un bar. Dovrebbe essere un reato tenerli in quelle condizioni… allevarli in cattività nel banco frigo. Mostri!
3) (post-edit) Per chi ne volesse sapere di più sulle tipologie di viaggiatori che ho incontrato in aereo durante questi mesi, c’è un bell’articolo dedicato: Low Cost People – 10+1(+1) incontri in volo
Continua nel Day 61 – L’elogio della semplicità