Day 63
C’è sempre una prima volta
(Live aeroportuale n. 8)
2/11/2016
“Papà, non te ne andare!“, ripetuto tre volte stringendomi forte, prima di addormentarsi.
“Papà, torna presto. Come faccio a stare senza di te?“, detto con le lacrime agli occhi mentre entrava a scuola, in mezzo ai compagnetti delle medie.
I miei figli, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, mi hanno mostrato per la prima volta dall’inizio di questo tormentato anno le loro debolezze, distruggendo le mie certezze e scalfendo la corazza da “comune” pendolare che mi sono cucito addosso.
Sono stati 4 giorni bellissimi a casa, abbiamo passato tanto bel tempo insieme. Il lavoro è lavoro, l’ho ripetuto all’infinito, ma quanti sacrifici!
Passiamo a qualcosa di più allegro. E spaventoso insieme.
L’altro ieri festa di Halloween dalla cuginetta. Tutto tranquillo a fine serata. Di notte, però abbiamo ricevuto “visite” nel lettone. Ieri sera, invece, mentre ne mettevo uno a letto sento scoppiare a piangere dall’altra cameretta.
Beh, tagliando corto, il costume da bambola assassina della cuginetta ha fatto il suo buon danno, combinato insieme ad una parziale visione del film incriminato (a mia insaputa): ho dovuto rimuovere dalla stanza di mia figlia una bambola di pezza con 8 anni di onorato servizio coccolatorio sulle spalle, trasportarla in soffitta, chiuderla a chiave e, stamattina, controllare se fosse ancora nella stessa posizione in cui l’ho lasciata ieri sera, nel caso avesse preso vita e provato a graffiare la porta nel tentativo di uscire.
Certo, se fosse verosimile l’universo di Toy Story, sono stato allo stesso tempo complice di una delle più grandi delusioni della storia delle bambole di pezza e della creazione di un nuovo leader delle forze del male.
(Parentesi cinematografica conclusiva: il finale di Toy Story 3 –
quando Andy prima di andare al college gioca per l’ultima volta con i suoi giocattoli, per poi separarsene regalandoli ad un’altra bambina
Il prof emigrante
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Note:
1) hanno appena superato i controlli di sicurezza con me due vassoi di specialità locali del periodo “dei morti”, uno dei quali è destinato ai colleghi per la ricreazione di stasera. Vi farò sapere se sarò riuscito a convertire uno o più di quei colleghi contacalorie.
2) Non vedo ancora i tizi che volevano fare il tour approfondito dell’isola in 3 giorni. Staranno ancora tornando a nuoto da Lampedusa (“magari riusciamo a fare una simpatica nuotata”)
3) Oggi prima correzione di compiti in quota. Speriamo per i ragazzi che l’ossigeno rarefatto mi renda più compassionevole.
4) Stiamo per decollare, devo spegnere. Cheppalle!
5) (Post-edit), su guardate il video giù e piangete a fiumi insieme a me.
Continua nel Day 64 – Gli occhioni Dolci Del portiere