Il prof emigrante – Prospettive differenti (dal day 60 al day 69)

Day 68

Prospettive differenti /2

07/11/2016
Secondo giorno qui con lui, anche se in realtà già dopo la prima notte il pensiero va immediatamente al fatto che martedì mattina andrò via.

Guardo spesso il calendario delle sue partenze e dei rientri. Siamo ancora a Novembre, sono passati solo due mesi. C’è “una vita davanti” da qui alla fine dell’anno scolastico. E poi? L’anno prossimo che succederà? E quello dopo ancora? E alla fine del triennio?

Non si sa nulla, si campa alla giornata. Lui si mostra tranquillo, fa il coraggioso, ma credo che si senta comunque addosso tutto il peso di questa incertezza, come lo sento io. Sicuramente più di quanto mi vuole far credere.

Quanto alla mia domenica piemontese, oggi ho fatto la turista in giro per la città, che conosco già bene per via dei parenti qui (presso i quali siamo stati anche a cena in serata), ma è sempre un piacere stare insieme da soli e passeggiare in una località non abituale.

Mi ha colpito, rispetto a casa nostra, che qui è già arrivato l’autunno: le strade sono ricoperte di foglie cadute, ci sono i colori tipici del periodo e, mamma mia, la sera fa già freddo invernale. Mio padre mi ha accompagnato in aeroporto in maniche corte e qui, nonostante il piumino… vengono i brividi di freddo senza indossare qualcosa di lana sotto!

Ieri notte, infine, prima di rientrare a casa siamo andati sul monte dei Cappuccini, dal quale si ha una vista magica su Torino illuminata. Sembra Firenze vista da Piazzale Michelangelo. Panorama bellissimo, anche troppo. Mi sono stretta a lui per il freddo, mi è arrivato un messaggio che diceva come i bimbi si fossero addormentati pensando a noi e sono scoppiata in lacrime. Non voglio ancora crederci che ci sia capitato tutto questo. La nostra vita di sempre non c’è più.

La moglie del prof emigrante

Al Parco del Valentino c’è comunque qualcosa che parla di noi…

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NOTE:

(mi ha rimproverato, spiegandomi che nelle note devo mettere qualcosa di divertente per stemperare i toni del testo, soprattutto quando questi diventano troppo cupi)

1) Sostiene che da quando sono arrivata, ho portato il CAOS nella sua casetta, che lascio roba in disordine e amenità del genere. Gli vorrei comunicare che se anche mi impegnassi a portare il CAOS, non è comunque nulla in confronto a ciò che combina(va) lui una volta a settimana tornando dalla partita di calcetto.

2) Pare che oggi gli debba fare un corso su come si lavano i pavimenti “senza creare bacini artificiali” (Parole sue).

3) Mi sta guardando dalla parte opposta del monitor, mentre fa colazione intento a non far cadere briciole per terra. E’ curioso di sapere cosa vi ho scritto. Vi saluta tutti.


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