Il prof emigrante – Il fondamentalista cattolico e l’arabo felice (Dal day 70 al day 79)

Day 74

Il fondamentalista cattolico

09/11/2016

Quando sono a cena con amici, nelle mie brevi parentesi di casa e famiglia, finisco inevitabilmente per essere per qualche momento al centro dell’attenzione ed oggetto di una serie di domande per via della mia nuova situazione di “straniero” in casa.

Così, oltre all’immancabile “ma quanto paghi d’affitto?” che non va mai oltre la terza domanda – dopo le prime 2 di circostanza – (mi sono rotto di questo e ormai saluto le persone che non vedo da tanto tempo direttamente con un “Ciao, 450 euro al mese tutto compreso“), mi chiedono come va, come mi trovo, che abitudini ho, se ho visto la Juve, quanto freddo fa ed altre domande varie ed eventuali.

Fra queste, spesso, ci sono quelle riguardanti il futuro, alle quali non so rispondere per via dell’incertezza cosmica del nostro essere perennemente ed eltonjohnicamente “candle in the (politic) wind” che pervade questa professione.

Però ieri sera, un amico mi ha fornito la soluzione.

Prega, e tornerai a casa“.

Ok, chiaro. Gli spiego che non è così semplice, il “prega” vorrebbe dire pregare che debbano schiattare 5 o 6 persone che magari hanno “pregato” prima di me negli anni precedenti pur di rientrare a casa, sperare che per arbitrio divino si creano le nuove cattedre (Figuriamoci per arbitrio renziano (anche se con il potenziamento dell’anno scorso qualcosa di simile è successo (Quindi dovrei sperare in un miracolo bis (Dopo l’assunzione a tempo indeterminato, anche l’avvicinamento) Mah… gari!))))).

“Se hai fede in Lui, anche questo può accadere!”

Ok, devo essere più incisivo. Gli spiego il sistema di reclutamento, concorsi e graduatorie, le varie parti in gioco che presentano tutte interessi e motivazioni opposte e parimenti legittime. Mi ascolta con attenzione, pur non capendo a fondo ogni cosa, e mi risponde citando bibbia e vangeli con dovizia di particolari, in alcuni casi è anche un piacere ascoltarlo, ma non si smuove dalla sua posizione.

“Stiamo pagando le scelte della gente cattiva che ci ha governato, guidata dalle forze del male.”

Qui, lo ammetto, ho tentennato. Temevo di non riuscire a seguire il nesso di un sermone che miscelasse politica e religione che si sarebbe potuto concludere con un referendario #iovotosì o #iovotono (ai quali ultimamente sono più che allergico). Poi ho compreso che in realtà si riferiva ad un’ottica di lungo periodo, un Ciclo di Kondratiev lungo dai 20 ai 30 anni, ma ammetto di aver mollato l’attenzione di fronte all’immancabile “Ah, quando c’era la lira!“.

Rivolgendosi a Lei, infine: “Devi costruire un percorso di fede: se lo costruisci, lui tornerà!“.

Fermiamoci qui. Nutro profondo rispetto per la fede di quest’amico con cui ho parlato ed anche una certa stima per la sua persona, ma di certo, non essendo dentro il nostro mondo (quello della scuola, ma anche su quello reale nutro seri dubbi), non ha una visione così completa della complessità di ciò che viviamo e sicuramente non saranno state sufficienti le mie parole in una tavolata confusa e piena di bambini urlanti a renderlo competente.

Al di là dei tecnicismi e delle divergenze sul funzionamento del mondo, è stato davvero un piacere parlare con lui; invidio – letteralmente – la sua fede e incondizionata fiducia in Lui (che chiama rispettosamente “Il Principale“): tutto questo lo fa vivere sicuramente in modo più sereno. Però, purtroppo, non credo che le sole preghiere possano essere sufficienti a farmi tornare a casa l’anno prossimo. Una legge derivante da una volontà politica di natura umana avrebbe sicuramente un effetto più incisivo.

Di certo, tentar non nuoce… in questa situazione mi devo giocare tutte le carte a disposizione.

Il prof emigrante (amen)

Un amico lontano nel tempo esprime la sua soddisfazione per i consigli da me ricevuti

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NOTE:

1) Fornisco idee imprenditoriali “aggratis”: la pizza con il bordo ripieno su al Nord non l’ho ancora vista. Ieri sera vicino casa l’ho vista sì, ma per troppo poco tempo.

2) “Se lo costruisci, lui tornerà”, il mio amico ha fatto involontariamente un’altra citazione cinematografica. Questa è più difficile, vediamo se ci arrivate senza googleare.

3) A proposito di cinema, ieri mentre stavo preparando il pranzo per i miei figli, con mia moglie al lavoro, ho visto su SKYcinemaROCKY il film Rocky IV, con i dialoghi in russo sottotitolati in italiano, per la prima volta in vita mia (il film nudo e crudo, senza questi sottotitoli, l’avrò visto n-mila volte). Ho bruciato le patate duchessa nel forno proprio mentre Ivan Drago urlava YATZEBIA!!!!. Che non vuol dire “traditori” come ho sempre pensato ma (io combatto) “per me stesso”. Mai sacrificio (di patate) fu tanto giustificato.

4) Si, lo so, con questa ultima informazione ho decisamente cambiato la vostra vita. Adesso siete uomini/donne migliori.

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