Day 92
“Life is strange”
01/12/2016
Passano i giorni in solitario e si consolidano le prime abitudini, come fare la spesa il martedì mattina, le pulizie il venerdì, la sveglia alle 7.30, la nanna intorno all’una di notte, la strada da prendere all’andata verso scuola, quella diversa al ritorno verso casa per evitare la prostituta che cerca di fermarti mettendosi in mezzo alla strada, il centro commerciale vicino casa (ci vado a piedi) come riferimento unico quando e se ho bisogno di qualcosa. Mi manca solo il dover premere un pulsante ogni 108 minuti come Desmond Hume dentro la botola di “Lost” e poi il quadro sarà completo.
Il tempo libero (meno di quanto pensassi, molto – ma proprio molto molto – più di quanto sono abituato ad averne) vola via fra questo blog, internet e serie tv (e da lunedì “Life is strange“, un buon gioco di ruolo per pc, che al momento promette bene, ottima ambientazione, musiche spettacolari, forse un po’ troppo tardoadolescenziale).
Non sto facendo sport, il che mi distrugge, ma 1) non ho con me l’attrezzatura adatta e 2) il clima fuori non aiuta. Su questo so che dovrò impegnarmi, magari in futuro andare in palestra o in piscina. Ho sempre odiato fare sport al chiuso, se ne riparlerà a gennaio, magari portando su la bici.
La settimana dei compiti in classe, dei consigli (e dei verbali) mi ha impedito di fare progressi sulla via della creazione del secondo lavoro. Anche qui un post-it con i nomi dei centri di formazione della zona, mi ricorda che dovrò darmi da fare nelle prossime settimane.
Per quanto si sia creato un buon rapporto con i colleghi del lato oscuro della giornata, tale buon rapporto finisce lì. Anche perché, diciamola tutta, molti hanno la famiglia al seguito e non sentono la necessità di allargare la cerchia delle frequentazioni. Inoltre, non essendo io presente nei weekend, c’è poco tempo per coltivare i rapporti extrascolastici con i colleghi prof. emigranti.
Il rapporto con gli studenti – al di là di alcune divergenze sulla valutazione – è ottimo, il mio lavoro mi piace molto e questo mi da la forza per continuare lungo questa strada.
In sintesi, sono diventato un’automa casa-centrocommerciale-scuola-aeroporto:
Sto facendo un’esperienza nuova nella vita, straordinaria proprio nel senso letterale, in quanto non “ordinaria”: relazione a distanza, nuove esperienze, uno stile di vita differente, nuovi obblighi, orari capovolti, un clima bizzarro (e bizzarro è dire poco: ieri sera ho dovuto raschiare il ghiaccio dal vetro dell’auto), la gente del Nord che non è poi così pessima come gli stereotipi fanno pensare (vicino urlatore a parte, naturalmente).
E’ iniziato Dicembre, il mese che noi tutti associamo a Natale, alle tanto agognate vacanze. Punto di svolta dell’intero anno scolastico: da lì in poi… è tutta una discesa!
Il prof emigrante
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Note:
1) il 92 di oggi mi ricorda sempre l’anno 1992. L’anno della mia prima vacanza da solo con gli amici in campeggio, al ritmo di Luca Carboni che cantava “Mare Mare“, le prime ragazze conosciute in spiaggia, la prima volta a dover gestire un (modesto) budget in autonomia. Uno “Stand by me” in salsa mediterranea. Bei tempi, davvero!
2) Il post di ieri, come alcuni di voi hanno intuito, mi è costato una bella litigata a distanza che sto ancora cercando di ricomporre. Ho evidentemente ferito i sentimenti di Lei e, non c’è nulla di male ad ammetterlo, ho preferito rimuoverlo, anche se confesso di aver raccontato gli episodi presenti in totale innocenza e non credevo (ma io sono uomo, cosa posso mai capirne?) di poterle creare disagio. Si, se ve lo state chiedendo, queste sono delle scuse pubbliche nascoste in un post volutamente interlocutorio.
3) Peraltro, ho scoperto come l’incriminato Day 91 risulti tuttora nascosto dal diario, quindi invisibile visitando la pagina, ma sia comunque accessibile dalle notifiche se avete (in passato) scelto l’opzione “segui“. Misteri della Fe…isbùk. Il che ha portato alcuni di voi a commentare e a mettere il like nonostante il post fosse occultato ai più. Quando in futuro nasconderete dei post dal vostro diario, tenete conto di ciò. Il prof emigrante per il sociale.
Continua nel Day 93 – Una semplice to-do-list