Il prof emigrante – Il resto dell’anno – parte I (dal day 101 al day 180)
Day 152
Metti una sera a cena…
28/01/2017
(Airport Live n.18)
(Evidentemente l’attesa è fonte di ispirazione)
Metti una sera a cena un consiglio di classe composto da due siciliani orientali, un occidentale, un umbro, una torinese Doc (seppur di seconda generazione, praticamente una rarità ), tutti a casa di un ligure; cosa ne uscirà?
Una piacevole serata in cui si è discusso delle nostre differenze regionali, delle reali potenzialità rispetto alle illegittime aspirazioni dei nostri studenti, un po’ di sano gossip scolastico, esperienze diverse di adattamento alla nuova realtà per tutti e tanto altro ancora. Accompagnato da buone pizze, dolci e diverse bottiglie dalla provenienza più variegata. Per inciso, il mio Passito di Pantelleria, orgoglio del territorio, è stato parecchio gradito (“ti piace vincere facile? Ponzi ponzi ponzipò”)
E poi il cuore pulsante della multiculturalità che batte forte proprio quando si affrontano da punti i vista tanto differenti gli argomenti più nobili, elevando le nostre menti e i nostri spiriti verso vette inesplorate: le parolacce nei vari dialetti d’Italia. BOJA FAUSS!
Il tutto con una particolare attenzione agli idiomi del luogo, anche se del tutto immotivata: come detto più volte, piemontesi Doc ne avrò incontrati 3 in 4 mesi e, fortunatamente, nessuno mi ha rivolto epiteti sconosciuti.
Però sento con disinvoltura ragazzi dal forte accento del Nord ripetere a gran voce la siculissima espressione min**ia. E no! Accidenti, abbiamo un Brand tutto siciliano? Mettiamoci delle royalties. Un centesimo per ogni volta che viene pronunciata da soggetti d’oltre stretto ed avremmo risollevato l’economia regionale.
Il prof emigrante
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Note
1) Tutto questo giro di parole quando in realtà la cosa più importante era un’altra…
L’ho fatto, prima di iniziare a scrivere.
Ho suonato la marcia imperiale di Star Wars all’aeroporto di Torino.
30 secondi di pura follia fra gli sguardi dei viaggiatori.
Mi è persino venuta bene, senza errori.
(Mi sa che dalla prossima volta aggiorneranno il cartello sul pianoforte: da “play me” a “Play me – No Perditempo“)
2) Qualche giorno fa, primo compleanno in solitaria della mia vita. Però ho scoperto di avere un amico vero in terre così lontane. Ve lo racconterò un’altra volta.
Continua nel Day 156 – Apocalisse