Confesso.
L’ho fatto.
– schermo nero –
– flashback –
Martedì scorso. Il prof emigrante in presidenza, di fronte al dirigente e al coordinatore, racconta ai presenti di come il giorno di permesso preso questo mercoledì fosse motivato da una toccata e fuga in aereo per partecipare ad un importante evento familiare, condito dai soliti sguardi che oscillano fra l’ammirazione e il compatimento (o la più probabile totale indifferenza, ipotesi che non va mai trascurata), suffragati da una finora impeccabile condotta.
– cambio scena –
-schermo ancora nero –
– un rumore di scroscio d’acqua, poi un altro, un altro ancora –
Quattro del mattino dell’indomani.
Una toilette, altri scrosci d’acqua.
Mattonelle bianche e azzurre si alternano indistinte alle immagini del ricco buffet della sera prima.
– Girano le lancette sullo sfondo –
– L’inquadratura si sposta in aereo, un posto vuoto a check in già fatto –
Il certificato arriva in segreteria per via telematica, vengono informati i diretti interessati, cambi orari, studenti in subbuglio, qualche sopracciglio alzato.
Una timida ripresa fisica che avviene solamente il giorno dopo.
Si torna su Lunedì, oggi. Ci ho rimesso solamente la penale per il cambio volo.
Ma la musica è già scritta:
“I soliti insegnanti del Nord che si ammalano sempre quando sono al Sud”
– titoli di coda –
È successo.
Lo ammetto.
Mi sono ammalato al Sud.
E volevo confessare una cosa: può succedere davvero!
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Note
1) tanto odio i pregiudizi sui docenti del sud che prima o poi ci dovevo finire dentro. Ora mi aspetto la selva di battutine acide. Pazienza, le smonterò con un sorriso.
2) Oggi è il Blue Monday. Beh, se consideriamo che è il primo giorno in cui mi separo da Lei (e, salvo 3 gg, anche da Loro) dal 23/12, ci può stare.
3) Sono pronto a sperimentare la nuova politica Ryanair sul bagaglio a mano. Mi aspetto scene epiche. Intanto, per prendere tempo, c’è un bel “delay” di mezz’ora.