Day -5
Preparazioni
26/08/2018
Soundtrack: “leavin’ on a jet plane“, Joe Denver, 1969, performed by Chantal Kreviazuk, 1998.
Prima di iniziare a leggere, cercatela su Youtube e mettetela in sottofondo. Via.
All my bags are packed
I’m ready to go
I’m standin’ here outside your door
I hate to wake you up to say goodbye
But the dawn is breakin’
It’s early morn
The taxi’s waitin’
He’s blowin’ his horn
Already I’m so lonesome
I could die”
Ci risiamo. L’estate è finita, con essa i miei mitologici “tremesidivacanzabeativoiprof!” cui ho risposto abitualmente con un banale “no, guarda, non è così, in realtà… bla bla bla” che in realtà celava una serie di “tremesistoca£$$!” lunga come – non a caso – da qui all’appennino abruzzese.
Diciamo che non ho un gran ricordo di queste ferie, se non il senso amaro che debbano ancora iniziare, perché fra disavventure transalpine iniziali e tempi disponibili scarsamente correlati in famiglia, non c’è stato davvero un granché da ricordare.
“So kiss me and smile for me
Tell me that you’ll wait for me
Hold me like you’ll never let me go
‘Cause I’m leavin’ on a jet plane
Don’t know when I’ll be back again
Oh babe, I hate to go”
Ho passato un solo momento di reale “saudade” torinese pensando al futuro. Scrivendo il “Cerea, neh!” di un paio di settimane fa, credo di aver tracciato una linea di demarcazione abbastanza netta con i due anni precedenti.
Il suddetto momento, come da mia consuetudine, è giunto in maniera un po’ buffa: fra gli scaffali del supermercato mia figlia ha portato un pacco di “Rollini” alla nocciola. Proprio quelli che prendevo sempre all’Ipercoop sottocasa per risollevare l’umore dei post-pranzo. E’ stato un secondo, un impercettibile istante di impertinente magone, ma Lei se n’è accorta subito (“Ah, ecco, lo sapevo, quella città ti manca!”)
“There’s so many times I’ve let you down
So many times I’ve played around
I tell you now, they don’t mean a thing
Ev’ry place I go, I’ll think of you
Ev’ry song I sing, I’ll sing for you
When I come back, I’ll bring your wedding ringSo kiss me and smile for me
Tell me that you’ll wait for me
Hold me like you’ll never let me go
‘Cause I’m leavin’ on a jet plane
Don’t know when I’ll be back again
Oh babe, I hate to go”
Oggi sono ancora a casa. Mi guardo intorno un po’ triste, nonostante mi aspetti stasera una partita di calcetto con gli amici con cui giocavo settimanalmente prima che iniziasse la mia vita da emigrante. Sto già pensando ai saluti finali e al fatto che ne rifaremo un’altra, età e acciacchi (degli altri) permettendo, fra 10 mesi.
Sento la vicinanza del nuovo distacco. Lei e Loro mi dicono che si sono abituati, Io stesso me lo dico.
E tutti insieme, allegramente, facciamo finta di crederci.
“Now the time has come to leave you
One more time
Let me kiss you
Then close your eyes
I’ll be on my way
Dream about the days to come
When I won’t have to leave alone
About the times, I won’t have to sayOh, kiss me and smile for me
Tell me that you’ll wait for me
Hold me like you’ll never let me go
‘Cause I’m leavin’ on a jet plane
Don’t know when I’ll be back again
Oh babe, I hate to go”
Così, fra 3 giorni partirò nuovamente, da solo, per una meta nuova, un paese dal quale non so che accoglienza aspettarmi, una scuola dalla quale non so cosa aspettarmi (di certo, so ad esempio che non c’è un calendario delle attività di settembre il ché, con la scuola che inizia il 17 mi turba un po’).
Ho una sistemazione temporanea prenotata per questi primi giorni in una “agrihouse” (?), una possibile sistemazione per il primo mese (tramite airbnb) da confermare e una serie di appuntamenti già fissati per trovare la casa definitiva. Ce la possiamo fare.
In fondo, credo mi ambienterò in fretta. Ho accumulato esperienza e… vedremo.
Intanto, per non farmi mancare il brivido, ecco il cronoprogramma dell’1 Settembre 2018:
08.30, presa di servizio
11.00, via di corsa verso Fiumicino
17.30, Matrimonio di amici vicino casa
Elenco di cose che potrebbero andare storte giorno 1 Settembre:
– Numero esorbitante di nuovi arrivi a scuola
– Collegio Docenti improvviso
– Traffico intenso nel G.R.A.
– Ryanair e la sua simpatica interpretazione della puntualità
Come sempre: un lavoro… un’emozione!
“But, I’m leavin’ on a jet plane
Don’t know when I’ll be back again
Oh babe, I hate to go”
Il prof Emigrante (Anno III)
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Note (in ordine di apparizione)
1) Se mi avete letto davvero con il sottofondo consigliato ad inizio Day, meritate tutta la mia stima, davvero.
2) Prima che critichiate i “Rollini” e la loro compatibilità con una sana educazione alimentare, sappiate che nella vostra credenza c’è già un barattolo di Nutella pronto a consolarvi nei momenti difficili. Chi è senza peccato, scagli la prima cucchiaiata.
3) Incrociate le dita per il mio 1 Settembre
4) Il link alla soundtrack di questo day:
https://www.youtube.com/watch?v=bbt2G71uT1M