Benvenuti nelle pagine del Diario di Viaggio più completo che riuscirete mai a carpire dai racconti di un docente. Omettendo tutto ciò che costituisce reato, naturalmente.
PREPARAZIONE
Giorno “-5” – 15/04/2024 – Una nuova avventura
Si sono messe in mezzo tante cose, contemporaneamente. Le famose congiunzioni astrali, che tanto impropriamente tiriamo in ballo per giustificare i capricci del fato… beh, forse stavolta hanno avuto un senso.
Hanno iniziato i ragazzi, che hanno fatto il nome.
Hanno proseguito i referenti, che hanno apprezzato il nome.
Ho concluso io che, per quella strana ed inappagabile smania di provare nuove esperienze, non ho detto subito il ragionevole e sacrosanto “no” che questa proposta avrebbe meritato di ricevere.
Così mi è scappato un “sì”, che mi porterà ad incrementare il mio bagaglio di esperienza… proprio facendo i bagagli, per accompagnare un gruppo di 42 minorenni, fra i 16 e i 17 anni, in piena tempesta ormonale ed “età della bestialità“, in gita nella splendida Puglia per 5 giorni, in qualità (!) di “capodelegazione“, come riportato con mia somma sorpresa nella circolare di riferimento.
Non mi resta che concludere questa pagina di blog con le consuete parole di Papa Francesco in chiusura di ogni Angelus domenicale:
“E non dimenticate di pregare per me!”
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Note
1) Proporrò una nuova esperienza di Blog, il “Diario di Bordo”, in cui diverse volte al giorno racconterò porzioni della mia esperienza. Mi raccomando, non abbandonatemi al mio destino e datemi segno continuo della vostra presenza al mio fianco.
2) Si parte sabato all’alba. Vado a studiare il “manuale di manutenzione ed ordinaria funzionalità degli autobus granturismo“, così come da mie competenze base di docente accompagnatore.
3) CML’HFF??? (Libera interpretazione)
Giorno “-4” – 16/04/2024 – Il Discorso del Re
Nel nostro primo incontro in aula magna. si sente forte la sensazione di “tre contro quarantadue”, uno scontro apparentemente impari. Ma poi, in fondo, pensi che in classe la proporzione docenti-studenti è peggiorativa, quindi tutto sommato cosa potrebbe andare male nello stare con loro 5 giorni su 5, 24 ore su 24 anziché i canonici 50 minuti?
Ecco alcuni stralci del mio discorso dinanzi alla platea di giovani viaggiatori:
– Mi raccomando, sarà un’esperienza divertente. Rendetela indimenticabile e non… irreversibile! (con lo sguardo fisso sulla coppietta nota che, istintivamente, ha disintrecciato le mani)
– Il grande classico è sempre valido: tanti partiamo, tanti dobbiamo tornare. E non parlo di nascondere un cucciolo di daino allo zoo-safari. (primi sguardi da “questo qui vuol fare il simpatico. Che illuso!”)(i ragazzi non direbbero mai la parola “illuso”, ma essendo un mio pensiero, è uscito così)
– Dovremo convivere per cinque giorni. Dobbiamo fare in modo che per nessuno di noi sembrino troppi.
(Parlavo soprattutto con me stesso)
– se vi vedo fare qualcosa di illecito, vi spedisco a casa con il primo treno
(minaccia vuota n.1, nonostante nel patto scuola-famiglia ci sia effettivamente scritto qualcosa del genere) (punizione doppia perché con i treni del sud torneremmo comunque prima noi)
– non fidatevi delle recensioni negative sulla struttura, che parlano di forme di insetti non ancora riconosciute dalla scienza. Quando arriveremo noi, avranno già un nome ed una classificazione.
(Un boomerang. Dieci secondi dopo erano già tutti a guardare le recensioni online)
– non preoccupatevi del cibo, avendo già avuto un problema eclatante, la Regione Puglia avrà provveduto a intensificare i controlli (Promessa vuota n.1. Con tutto il rispetto per la Regione Puglia)
– il traghetto sullo stretto sarà la prima prova generale di discesa e risalita dal pullman. Gestite i tempi con consapevolezza. Non c’è alcun bisogno di tornare su a prendere l’ultimo arancino, quando la nave ha già iniziato a sbarcare le auto. (In effetti ricordo le innumerevoli volte che ci contavano quando andavo in gita da studente. E come ci nascondessimo sotto i sedili per non far quadrare mai i conti)
– Non finite i soldi alla prima sera per comprare un Trullo in cristallo di Boemia. Usate il vostro denaro con oculatezza. [Segue]
(Prima sommessa risata generale, poco prima che dicessi “oculatezza”)
– “oculatezza” vuol dire che dovete gestire i soldi in modo corretto. Ok, cercherò di usare parole più semplici in futuro
(Promessa vuota n.2)
– Camminare sempre in gruppetti, almeno 3 o 4 persone, così chi pensa di aggredirvi sceglierà un gruppetto da 2 altrove. Non siate mai voi il “gruppetto da 2 altrove”.
(Regole di base per la sicurezza personale. Me ne venivano in mente molte altre, ma avrò tempo e modo sul pullman)
– Innamoratevi… la prossima volta. Se conoscete un ragazzo o una ragazza pugliese che vi rapisce il cuore, buon per voi. Ma se volete approfondire la questione, parlatene con i vostri genitori e vi fate accompagnare da loro a rincontrare l’amore della vostra vita.
(Questa non so proprio perché l’ho detta. Probabilmente perché dovevo prendere tempo ed ho iniziato ad andare a braccio)
– Quanto all’utilizzo di alcolici e ALTRO, non faremo prigionieri. Siete minorenni, non persone che hanno vissuto rinchiusi in una grotta tutta la vita e che vedono la luce della libertà per la prima volta. Questo tipo di luce è assolutamente vietata, Tolleranza zero. (“Prof, ma nemmeno al 5% della Peroni?” “No, ho detto zero virgola zero!”) (Ho un futuro da testimonial per la birra analcoolica)
– Ed infine, per quanto riguarda la notte…
(sequela di generiche ed inapplicabili minacce vuote n. 2,3,4 e 5)
Giorno “-3” – 17/04/2024 – Le Voci
Nell’imminenza della partenza, che io sia “il prescelto” ormai lo sanno un po’ tutti e in questi casi, si sa, come le comari del paesino, tutti sentono il dovere di esprimersi con una parolina, un gesto, il racconto di un’esperienza vissuta, uno sguardo di commiserazione.
Stamattina, uno dei colleghi con cui ho maggiore confidenza, si è posizionato di fronte a me, mi ha messo le mani alle spalle, ha cercato invano di trovare le parole e… mi ha abbracciato, restando in silenzio.
Già nei giorni scorsi era tutto un fiorire di commenti eterogenei.
Ve li ho classificati, in modo che ognuno di voi possa identificarsi in uno di questi gruppi.
– DISFATTISTI, il cui pensiero principale è riconducibile al “ma tu sei un folle incosciente!“
– MOTIVATORI, che ti dicono che andrà tutto bene, che l’esperienza sarà fantastica e che ne ritornerò entusiasta (per poi però ammettere che non sarebbero andati nemmeno sotto tortura)
– DEMOTIVATORI, che oltre a prenderti per folle, trovano modo di rievocare loro esperienze passate da accompagnatori in gite scolastiche terrificanti.
– INFORMATI, che sembrano scandagliare le notizie della rete giusto per informarti riguardo fatti incresciosi avvenuti nelle gite scolastiche in giro per il mondo, per farti capire che “c’è di peggio, ma il prossimo peggio potrebbe essere il tuo!“
– NOSTALGICI, che per farti star bene ti ricordano con il sorriso come loro, in gita a 18 anni, hanno dato fuoco alla camera dell’hotel, aggiungendo un “può succedere, in fondo i ragazzi di oggi sono così come eravamo noi!”
– SADICI, che adorano farti notare quanto sei stato pollo ad accettare una gita durante quelli che saranno a tutti gli effetti 3 giorni di vacanza per l’istituto.
– SNOB, il cui pensiero è riconducibile a “quando voglio viaggiare, lo faccio per conto mio“, a cui viene spontaneo affidare come risposta un semplice “Ma Va?“, che in altre regioni solitamente viene adattato come un ringraziamento rivolto a parti del corpo poco nobili.
– DIVULGATORI, che ti parlano di loro fantastiche esperienze vissute nei luoghi che visiterai, di ambienti e paesi meravigliosi, per poi aggiungere, sollevando un sopracciglio in segno di disappunto… “certo, ma ero in suite con il mio compagno, non certo con degli studenti“
– COMPASSIONEVOLI, che sembrano parlare con te offrendoti continui spunti per l’imminente necrologio, professionale o fisico che sia.
– APPRENSIVI, che ti ricordano tutti i tuoi doveri più assurdi, dal controllo delle sospensioni dell’autobus alla verifica dei requisiti di sicurezza delle aree comuni dell’hotel, fino al controllo sulla presenza di eventuali cecchini posizionati sui trulli.
– DEVOTI, che ti dicono solo… “prof, pregherò per te!”
Ok. Ce la farò. Basta in fondo ascoltare tutti senza dare retta a nessuno.
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Note
1) Non ho incontrato, fortunatamente, i RANCOROSI, ovvero quelli che pensano che ti stai andando a fare la vacanza gratis, che ti sei proposto pur di non lavorare (in palese contrasto con quanto direbbero i sadici), insomma che le cerchi tutte pur di non andare in classe.
2) Il prossimo -2, al momento sembra incanalarsi verso una tematica da Ansia da Prestazione. Vedremo domani. Ma non so se ce la faccio.
2bis) altrimenti che ansia sarebbe?
3) Piccoli traguardi. Con un post di richiamo/reclutamento in un gruppo noto e numeroso, il blog ha superato la soglia psicologica dei 1500 PROFFOLLOWERS. Un caloroso benvenuto a chi è appena arrivato e il consueto grazie a chi mi fa compagnia da tempo.
Giorno “-1” – 19/04/2024
Ho già sonno.
C’è diffidenza, abbiamo creato il gruppo whatsapp dei partecipanti. Io ho iniziato con fare istrionico (la prima cosa che ho inviato loro è stata una playlist per il viaggio – Caparezza, Boomdabash, Negramaro, Sud Sound System), loro – che per 3/4 non mi conoscono – avranno pensato “questo è pazzo!“, rivolgendosi alla panchina come Baggio contro Sacchi ai mondiali del ’94.
C’è timore reciproco, nel giusto rispetto dei ruoli, in attesa di comprendere quale sarà il nostro reciproco codice di comportamento. Le mie compagne di avventura forse eccedono nel timore, ma non mi farò coinvolgere nei loro deliri di impotenza (Loro: “Puoi fare tu il turno dalle 4 alle 6?” Io: “Turno di che?“)
C’è organizzazione, devo dirlo. In questa mia prima esperienza ho riscontrato professionalità da parte della scuola, dell’agenzia e, per quel poco di contatto avuto, della struttura. L’inizio insomma non sembra male, adesso mi devo solamente scontrare con la realtà. Mi hanno appena consegnato la carpetta con 2kg di documentazione. Mi servirà uno zaino più grande, quando avrò capito cos’altro metterci.
C’è, infine, un pizzico di sana ansia, come vi dicevo ieri. Perché una prima volta, lo sapete, è sempre un po’ speciale. peraltro, nel sogno di stanotte c’era di nuovo il cecchino di cui al Day-4 ad attenderci appostato sul trullo.
Giorno 1 – 20/04/2024 – Andata
1 /01 – ore 07.10 – Partiti!
– I genitori mi guardavano fiduciosi perché hanno affidato i loro figli a me. A me. Fiduciosi. Mah.
– Tutti puntuali, partiamo con ben 4 minuti di anticipo.
– i ragazzi hanno preso subito il controllo della musica. Non mi ero accorto fossi finito ad insegnare a Scampia o ai Quartieri Spagnoli. Geolier, sei uno di noi.
– Ammetto di aver effettivamente guardato lo stato degli pneumatici dell’autobus, prima di partire. Ma no, non mi sono steso sotto per controllare le sospensioni. Questa frase potrà essere utilizzata in tribunale contro di me. Me ne assumo i rischi.
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Nota (filosofica)
Ieri vi ho scritto come giorno “-1”, oggi come giorno 1. E il giorno 0? Non esiste. Fugge, come il momento, il presente eternamente incastonato fra passato e futuro. Il tempo di coglierlo ed è già ricordo. Per questo scelgo di scrivere nel blog. Fisso l’istante nella mia personale storia per non perderlo nel tempo e riviverlo una volta di più.
(Metto due foto live dai commenti, giusto per defilosofizzare il momento)
Ciò che lascio, lato sinistro del Bus
1 /02 – ore 12.25 – La trap
Inserire nel mio bagaglio culturale la discografia completa del trap neomelodico è un’esperienza che non avevo messo in preventivo.
A fine viaggio mi saprò esprimere in napoletano fluente, livello almeno B2.
Così come lo è stato entrare in un autogrill e, anziché guardare il banco cibo – come è nella natura delle cose – , andare a piazzarmi “casualmente” davanti alla zona degli alcolici.
Le prime due discese e risalite dal bus, sono andate discretamente bene. I numeri tornano, abbiamo brevettato un sistema di doppio conteggio incrociato che sembra funzionare e avere nel gruppo dei rappresentanti di istituto apparentemente responsabili e ben seguiti dalle masse ci sta dando una grossa mano.
Insomma, almeno per l’andata, i telegiornali calabresi non dovrebbero parlare di noi e del nostro passaggio.
1 /03 – ore 15.22 – Impulsi di violenza
“Professori, metto un po’ della musica di quando eravate ragazzi“:
E parte “What a wonderful world!” di Luis Armstrong.
Che faccio? Lo faccio scendere?
1 /04 – ore 16.45 – A volte ti sorprendono.
Senza che nessuno di noi (responsabili e civilmente formati) adulti glielo dicesse, un ragazzo stava facendo il giro del pullman con dei sacchetti di plastica per raccogliere la spazzatura.
Forse, in quel futuro oscuro che rischiamo di lasciare loro, un po’ di luce c’è.
1 /05 – Ore 17.57 – E adesso?
Siamo in camera. Troppo presto.
Qualche problema di gestione delle camere in un villaggio turistico estivo adattato a raccogliedammassascolarescheingita durante il resto dell’anno.
La location fa sparire subito una mia paura: siamo effettivamente parecchio fuori città, le fughe notturne dovrebbero essere scongiurate.
Stanze che in qualche modo riscrivono il concetto di “spartano“, ma le mie ragazze sono ugualmente contente perché il receptionist è uguale a Stash, il cantante dei The kolors. Partono alle mie spalle le hit “ItaloDisco” e “Un ragazzo e una ragazza“. Anche le colleghe apprezzano, nonostante la giovane età.
Problematiche varie evidenziate durante il viaggio, riguardo la disposizione delle camere:
– Io voglio stare con quello
– Io non voglio stare con quella
– loro sono troppo lontani
– lei, prof, è troppo vicino
– la mia ragazza può dormire nella mia stanza anche se ci sono i miei amici?
Con un paziente lavoro da cesellatori nell’ultima ora di bus, siamo riusciti a venirne a capo.
Ma adesso? Piove forte.
Siamo arrivati troppo presto.
Usciremo da qui per la prima volta solamente domani mattina.
Che diamine gli faccio fare?
Giorno 1 /06 – Ore 21.04 – La barzelletta della sera.
Cosa fanno due scuole siciliane, una scuola calabrese, una scuola calcio di bambini laziali e una squadra juniores napoletana tutti nella stessa struttura alberghiera pugliese?
…
Risposta libera.
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Note
Breaking News: pare sia il villaggio di Professione Vacanze, masterpiece di Jerry Calà.
Giorno 2 – 21/04/2024 – Fasano, Alberobello
2/01 – ore 8.15 – Si contano i pezzi.
Arrivano lenti ed irregolari, come gocce esauste da un rubinetto guasto.
Hanno giocato la loro partita, vinto le loro guerre, ceduto alla notte e rinunciato al miraggio della colazione.
La prima notte in gita è andata, con alle spalle solo una possibile mega rissa da testosterone sventata da un intero collegio docenti interregionale.
La squadra dei prof ha tenuto con dignità, finché era lecito tenere.
Iniziamo a contarli, inizia il secondo giorno.
Alé, Alé, Alé
(Che non è un incitamento alla mia giornata, ma un coro partito da una stanza e che ha poi riecheggiato in tutto l’albergo, fra tutte le scuole, come una imponente Hòla da stadio, alle 2.30 del mattino)
(Yawn)
Giorno 2/02 – ore 11.27 – Libero arbitrio
Lo zoo-safari di Fasano è sempre magico agli occhi dei ragazzi, peccato che fatto in autobus perda la maggior parte del suo fascino, ovvero disobbedire ai cartelli, accarezzare gli animali e dar loro del cibo.
Pensavo di trovarli più… addormentati (parlo dei ragazzi, non degli animali, naturalmente), invece sono belli carichi. Beata gioventù.
Piuttosto, un fenomeno totalmente nuovo per me è la disposizione sul bus. Ai miei tempi ci si fiondava nel reparto “criminali“, o quantomeno al “teppisti“, ovvero le ultime file del bus.
Adesso, invece, si registra una tendenza alla ricerca del potere, simboleggiato dal microfono a cui poggiare l’altoparlante del proprio telefono, con tutta la crew a scegliere la musica (d.m.) nelle prime file, intorno ai prof.
A dopo.
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Note
Cosa sarà quel “d.m.”? Un decreto ministeriale?
Giorno 2/03 – ore 14:17 – Prime paure
Superato indenne il primo “ne mancano due” del viaggio.
Lo possiamo inserire alla voce “imprevedibili iniziative degli adolescenti“, come può essere solo consumare al ristorante del parco – seduti comodamente al tavolo – un fritto misto quando hai l’appuntamento al bus per tornare a pranzo in hotel 10 minuti dopo.
Sono in camera, si riparte fra un’ora destinazione Trullia.
Li sento cantare nelle aree comuni.
In che dialetto, lo sapete già.
Giorno 2 /04 – Ore 18.49 – Sbagliando, s’impara
Alla fine ti scontri con la realtà. Nella prima meta tradizionale, non strettamente “divertente”, il divario generazionale si è fatto sentire e gli interessi dei ragazzi hanno prevalso sulla componente strettamente turistica.
Itinerario dimezzato e lunghe pause per mangiare o semplicemente bivaccare. Ci può stare.
Del resto, è una prima volta, devo prendere le misure e capire in che modo farlo.
E poi si sono scoperte un po’ le carte. Ognuno con il suo mestiere.
Loro ci provano.
Noi sappiamo che ci provano.
Il primo round sembrerebbe l’abbiamo vinto noi.
Zaini perquisiti a sorpresa e alcool illecito sequestrato.
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Note
1) c’è da dire che non è che i negozianti stiano tanto a formalizzarsi sulla eventuale maggiore età di chi compra. Ho quasi litigato con un vecchietto che stava facendo assaggiare loro la grappa.
2) e ora che faccio con le bottiglie sequestrate?
Io lo so già, voglio vedere se indovinate.
Giorno 2 /05 – ore 23.32 – i ragazzi
Parliamo un po’ di questi ragazzi, in fondo i protagonisti sono loro.
A parte uno sparuto gruppo di studenti propriamente miei, molti di essi li ho realmente conosciuti solo ieri.
Sono caotici, casinisti, confusionari, divertenti e imprevedibili. Una miscela di ormoni impazziti al quadrato che cantano in napoletano e fumano come turchi.
Proprio adesso, i maschietti – anche i più timidi – sono tutti fuori dalle stanze, in attesa che finisca la serata disco della scuola messinese, pronti a lanciarsi sulle loro prede come lupi affamati, convinti che le ragazze stiano aspettando solo loro. Praticamente il testo di “Rotta Per Casa di Dio“, ambientato venti anni dopo.
Le femminucce, invece, vivono in un eterno pigiama party, ma non hanno disdegnato neanche loro l’approccio diretto (anzi, direttissimo: “ciao, mi chiamo XX, cercami su instagram e parliamo“) verso i giovani calciatori sorrentini del giorno prima.
Insomma, la notte è giovane, la musica suona, l’ormone chiama. Io vado a dormire. Alla sedicesima ora di servizio giornaliero, ci può stare.
(Vabbè, un altro giro di perlustrazione vado a farlo)
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Note
1) in questo contesto di caccia selvaggia non dimentichiamo il fattore di “composizione interna“: una coppia preesistente, una già formata, due in strette trattative e un potenziale triangolo che può portare solo guai.
2) emergono inquietanti dettagli sulla scena delle mie perquisizioni pomeridiane. Pare che nella foga di interpretare il poliziotto cattivo, io abbia minacciato anche l’autista.
3) il gruppo docenti si compatta e fa squadra. Non so con quale coraggio dovrò guardare le mie colleghe mantenendo la necessaria serietà al prossimo consiglio di classe, da loro coordinatore.
Giorno 3 – 22/04/2024 – Lecce, Polignano
3/01 – ore 08.24- Raggi di sole
Filtra ottimismo, oggi potremmo non prendere il freddo spropositato dei giorni precedenti.
Al mattino ti svegli sempre con quel brivido da… “cosa sarà successo stanotte?“, pensando comunque che se non ti hanno svegliato i carabinieri, hai comunque portato a casa anche questa nottata.
Si va a Lecce, stamattina.
3/02 – ore 12.57 – Lo scatto giusto
La messa a fuoco è importante. Quando vuoi fare una foto, devi avere ben chiaro il soggetto da inquadrare e lo strumento a tua disposizione.
Puoi scattare quando vuoi, ma solo quando avrai piena consapevolezza di entrambi gli aspetti, potrai ottenere una bella foto.
Magari la prima volta la foto verrà sfocata, ma al secondo o terzo tentativi i risultati saranno già apprezzabili.
Questa ultima foto, la tappa di Lecce, direi, che è venuta abbastanza bene, anche grazie alla presenza di un mio amico locale che ci ha fatto da guida cittadina gratis.
Daje, continuiamo così.
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Note
1) Approccio scientifico: per capire come è andata la notte prima, basta osservare il viaggio in bus dell’indomani. Stamattina dormivano quasi tutti, deve essere starà abbastanza intensa per loro.
2) Anche il presentarsi in sala colazione in occhiali da sole non è un buon segno.
3) Provo a descrivere ciò che ho detto tramite i pasticciotti, dolce specialità leccese, delle prossime foto
3 /03 – Ore 16.31 – La concorrenza
Volevano dormire, dicevano di essere stanchi, di voler recuperare per la serata in discoteca di oggi.
Eppure nelle tre ore in hotel che abbiamo concesso loro, hanno naturalmente continuato ad urlare anche per chiamarsi da un letto all’altro – sarà un difetto genetico generazionale alle corse vocali – , hanno continuato a sciamare fra le aree della struttura come stormi di uccelli migratori in cerca di semi, hanno continuato a colpire, battere e sbattere rumorosamente su ogni superficie possibile come falene distratte.
Li abbiamo attesi in reception, pronti a partire per Polignano a mare e sono arrivati mezzi addormentati, dichiarando di aver riposato, con movimenti lenti e riflessi ancora meno pronti.
In zona bus la spiegazione, amara. Non sono stati loro! È arrivato un gruppo ancora più rumoroso di noi.
Evvai!
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Note
Avevo proposto loro per quelle tre ore una partita a calcetto o a Beach Volley nel campo dell’hotel.
Niente, nemmeno quello lì stimola.
Tanta è stata la delusione che mi sono concesso – non ditelo a nessuno – un’ora di sonno! Ssshhh!
3/04 – ore 19.06 – Si, Viaggiare
Viaggiare con i ragazzi, sembrerà strano, ma è anche semplicemente… viaggiare.
Questo pomeriggio finalmente un posto in cui non ero mai stato, la bellissima Polignano e devo dire che alla fine, alla presenza di questi 42 (si, li conto di continuo) scalmanati che cantano e ballano per strada e si avventano come le locuste su ogni locale che fornisce cibo, mi ci sto abituando.
Basta solo capirli e si può persino pensare di “godersi” il viaggio.
3 /05 – ore 22.10 – La grande menzogna
Inizia la tanto attesa serata in discoteca.
Tre scuole del centrosud, centocinquanta studenti minorenni esaltati per l’evento, una decina di insegnanti inermi, un barman-DJ – apparentemente afrocubano ma di origini albanesi – che sostiene che tutti i prof, di tutte le scuole coinvolte, hanno firmato il via libera per servire alcoolici agli studenti, quando non è assolutamente vero.
Cosa potrebbe mai andare storto?
Giorno 4 – 23/04/2024 – Ostuni, Grotte di Castellana
4 /01 – ora 02.13 – The Day After
È stata una serata difficile, ma bella.
Abbiamo sfidato i vizi del capitalismo, l’illegalità diffusa, l’omertà di chi vede il male e si gira dall’altra parte, le ingiustizie e gli inganni del nostro tempo e, infine, fatto valere i diritti dei nostri ragazzi a muso duro contro la mafia albanese.
Possiamo ritenerci soddisfatti.
(se, però, la mafia albanese dovesse riuscire ad avere i nostri numeri di camera la valutazione della serata potrebbe cambiare)
(in tal caso, se al mattino intorno alle nove non vedrete ancora un 4 /02, potrete iniziare a preoccuparvi)
Giorno 4 /02 – ore 08.25 – Risveglio difficile
La serata in discoteca ha dato i suoi frutti: stanchi e devastati, sembrerebbero andati subito a letto. Per la prima volta, la notte è passata senza che volasse una mosca.
Appuntamento alle 8.00, in sala colazione.
Sono le 8.25 e ne abbiamo solo 1 su 42.
E nemmeno tanto sveglio…
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Note
1) Si, siamo ancora vivi
2) Ostuni può attendere
3) Non piove. Diluvia.
Giorno 4 /03 – ore 10.15 – Nuove esperienze
Cose che ho fatto stamattina e che non avevo mai fatto prima, in ordine sparso:
1 – Vedere un’ambulanza di fronte la hall e pregare che non fosse per uno dei miei
1 (appendice) scoprire che era del gruppo della prof che ieri sera ci diceva con tono sprezzante “ma lasciate che bevano e si divertano!“
2 – Pianificare una trasferta sotto il diluvio (probabilmente vedremo il parcheggio dei bus e torneremo in hotel)
3 – partire con un’ora e 20 di ritardo rispetto all’ora prevista (“Prof, abbiamo fatto scambio culturale tutta la notte“)(Non ho indagato)
4 – rispondere ad una videochiamata dalla classe che coordino e venire minacciato dalla prof presente in aula di ricevere una nota
5 – farmi aprire le camere dei ragazzi per vedere se fossero ancora vivi ed, eventualmente, svegliarli.
6 – rispondere alla domanda di uno di loro assonnato: “mamma, che c’è?“
E siamo ancora alle 10.15!
4 /04 – ore 17.48 – Allora è vero…
In fondo alle grotte di Castellana, senza linea, senza poter fumare per oltre un’ora.
Irriconoscibili.
Una gita nella gita.
4 /05 – Ore 18.03 – Chi vi conosce?
Un gruppo da 15/20 ragazzi si spiaggia sulle scale di ingresso di un bar, impedendone l’accesso e suscitando le ire della titolare.
Noi insegnanti seduti dentro il bar a sorseggiare un the e a conversare con gli altri avventori del locale sull’incuria di questi docenti accompagnatori, inadeguati e menefreghisti, che durante le gite abbandonano gli studenti incivili a loro stessi e non li seguono in modo congruo.
Ne abbiamo proprio dette di tutti i colori.
Poi abbiamo chiesto, cortesemente, via chat ai ragazzi di far finta di non conoscerci mentre uscivamo da lì e siamo passati in mezzo a loro con disinvoltura.
No, non è andata benissimo.
Ci hanno fatti sgamare.
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Note
Ho molta voglia di fare un lungo post serio e poco divertente, su un problema reale ed enorme di questi giovani. Lo farò a fine diario, ricordatemelo.
4 /06 – ore 23.07 – Parassiti
“Ragazzi, che intenzioni avete per l’ultima notte?”
“Prof, vorremmo fare AFTER e vedere l’alba!”
“L’alba? Oh, ma mi raccomando, non fate casino fino a tardi, ci sono anche i bambini delle medie qui!”
“No, prof, non ne parliamo… ieri notte i loro insegnanti ci hanno richiamato a tutte le ore! Ma non stavamo facendo niente!”
Girato l’angolo, cenno di intesa e le due colleghe si battono il cinque, gridando all’unisono:
“Evvai!!!!! Ci pensano loro!!!!!!!”
Giorno 5, 24/04/2024 – Matera, Ritorno
5 /01 – Ore 07.46 – Le ultime volte
Ultima colazione, identica alle quattro precedenti.
A tavola, le colleghe mi fanno la domanda imbarazzante: “hai memorizzato i nomi di tutti?“
“No, però ho imparato ad identificarli per soprannome:
Le principesse, il vandalo, il tossico, quello che acavalca i muri, gli sposini, la vedetta, la gatta morta, l’anziano, deliveroo, AlBano, i dissociati, il bestemmiatore, ecc.“
Alla fine me ne mancheranno una decina che non si sono fatti notare nè in positivo, nè in negativo.
E chissà che nome avranno dato loro a me…
“Il prof itinerante”, no di sicuro
5 /02 – Ore 10.24 – L’autista
Un capitolo a parte lo merita proprio lui, il protagonista silenzioso del nostro percorso.
Posto che fa davvero una vitaccia, sempre fuori casa, sempre in giro con persone che non vedrà mai più, sempre a dover “sopportare” scelte musicali discutibili, sempre che sembra incazzato fresco (da contratto, suppongo).
Il nostro ha qualche caratteristica peculiare che va spiegata, nonostante sia stato un professionista esemplare, non ha toccato un goccio di vino a tavola, puntualissimo, la guida sempre impeccabile, l’autobus brillante dentro e fuori.
5 stelle sotto ogni aspetto, lascerò la recensione all’azienda.
Però
Avete presente i cartoni animati di Tom & Jerry, quando ad esempio bevevano qualcosa di piccante e si alzava il livello di rossore finché il fumo usciva dall’orecchie e sbottavano come una teiera?
Lo vedevamo che soffriva, lui ci provava a stare zitto, ascoltando la musica dei ragazzi, i discorsi di noi prof a tavola, gli interventi dei ragazzi. Ma alla fine, quando il livello di insofferenza saliva troppo e non me poteva più, diventava rosso rosso, nello sforzo di trattenersi e poi…
Scuoteva la testa, in un impeto di improvvisa vitalità, accompagnato da un sommesso “mah“, come massima espressione di dialogo spontaneo.
Con questo gesto eclatante si svuotava e ricominciava ad accumulare fino al mah successivo.
In 5 giorni, per 5 pranzi e 5 cene seduto con noi, di fronte a me, immobile come un gigantesco MOAI dell’Isola di Pasqua, avrà detto, sì e no, 50 parole non legate al suo stretto lavoro, nonostante venisse sollecitato da noi a partecipare alle discussioni.
Ma lui è professionale, deve essere distaccato, ci può stare.
Una cosa non comprendo, però.
Vivi 24h su 24, con un auricolare vistoso di ultima generazione, non ti ho MAI VISTO SENZA, sei perennemente in contatto con la famiglia, con il lavoro, con gli amici della bocciofila, con chi vuoi… ma perché €#%@%# quando ti chiamavo io per gli appuntamenti dopo le visite, con i ragazzi che mi sciamavano verso i tabacchini come moscerini impazziti in un campo di feci, mi rispondevi sempre dopo almeno 15 squilli? Lo facevi apposta, vero?
5 /03 – Ore 14.22 – La via del ritorno
Alle spalle Matera, l’ultima tappa di questo viaggio.
Anche qui, due amici locali mi hanno aiutato a rendere interessante questa tappa per tutto il gruppone.
Inizia il viaggio di ritorno verso casa. Ho provato a spiegare ai ragazzi un concetto universale dei viaggi di ritorno delle gite: “adesso o mai più!“.
Anche la musica, pur restando rigorosamente partenopea, ha cambiato tematiche. Si parla di core ferito e ‘nnamurat e non più di droga, fierr’ e sord’
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Note
Nei commenti, uno scatto dei sassi e, soprattutto, un video che turberà le loro giovani menti negli anni a venire.
Mettetevi nella parte di un diciassettenne che osserva questa esibizione. Ok, avvisatemi a fine risata.
5 /04 – Ore 17.35 – Il Reality
Il potere del microfono ha anche dei risvolti negativi. Si è deciso, in barba a ogni forma di privacy, che qualunque telefonata fosse arrivata al cellulare che al momento avesse avuto il controllo della musica, sarebbe stata trasmessa in viva voce, con tutto l’autobus a sentirla.
Ed è stato tutto un fiorire di “salutate mia mamma“, “nonna, ti sentono tutti, ciaooo“, “amore mio, attenta a quello che dici!“.
Il boato arriva alla chiamata di un padre che, prima che il figlio potesse avvisarlo, esordisce con:
“Auuuuu, pezz’i scimunito!!!! A quant’avi ca nan ti fai sentiri!! Cchi fu? Finisti i soddi?!”
(Trad. “Ehi, ragazzo un po’ folle, sai che non ti fai sentire da un sacco di tempo? Cosa ti ha spinto a questo gesto? Hai finito il denaro a te affidato?“)
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Note
1) Ricorda un po’ la trama di “Perfetti sconosciuti”, ma conoscendoli ormai un po’ sono abbastanza sicuro che non l’abbiano mai visto.
2) Nei commenti un altro sincero esempio di quanto la tematica della privacy sia ormai ben tenuta in considerazione nella vita di tutti i giorni.
5 /05 – Ore 19.01 – I postumi
Tornerò senza voce.
Solo flebili ed indistinti suoni saranno emessi nei prossimi giorni dalla mia gola martoriata.
“Perché, prof itinerante, li hai sgridati troppo? Finalmente lo ammetti… Non ti hanno dato tregua in questi giorni, vero?“
“No,” – con un filo di fiato, aiutandomi a gesti – “tre ore piene di Karaoke agonistico al ritorno sul bus!”
5 /06 – Ore 19.47 – “42”
Li avrò contati 100 volte.
Ma l’ultima volta, risalendo sul bus dopo il traghetto, è sempre un po’ speciale, come l’applauso liberatorio, da parte di tutti, che ne è seguito.
Ora è certo: non ne abbiamo lasciato indietro nessuno.
Manca poco più di un’ora e mezza alla riconsegna e l’autista è di gran lunga il più felice di tutti.
Ormai non fa più nulla per nascondere la sua profonda gioia nel non averci presto più fra i piedi.
Guarda insistentemente tutti gli orologi presenti sul bus, picchietta nervoso sul volante ed ha smesso di parlare anche con noi – anche per le informazioni di servizio – da metà Calabria in giù.
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Note
Si, è il penultimo post di questa lunga diretta blog
5 /07 – Ore 21.20 – Finalino
I ragazzi saranno riconsegnati fra poco alle loro famiglie.
Questa avventura di viaggio finisce qui, dopo i toccanti, reciproci, discorsi di saluto.
Il mio a loro, quello delle colleghe a loro, il loro a noi. Sono scese diverse lacrime.
Perfino l’autista al coro di ringraziamento nei suoi riguardi ha accennato ad un cenno di saluto.
Abbiamo appena intravisto il parcheggio dove ci attendono le famiglie, compresa la mia.
Siamo tutti oggettivamente contenti di riabbracciare i nostri cari.
I ragazzi – per quanto possa sembrare strano a noi – si stanno già organizzando per rivedersi alla scampagnata dell’indomani.
Ci hanno invitato (scherzando, suppongo).
No, grazie.
Il saluto fra me e voi, a cui tengo moltissimo, è solo rimandato ai prossimi giorni, insieme ai bilanci e alle riflessioni del caso.
Una cosa, però, posso già dirvela: siete dei proffollowers speciali.
Una compagnia costante e presente lungo tutto il percorso di questi 5 <devo ancora decidere l’aggettivo giusto da inserire qui> giorni.
A presto,
Il prof itinerante
Qualche giorno dopo… Conclusioni, ringraziamenti, Riflessioni, Prospettive
Giorno “+2” – L’ultima pagina del Diario
(Post lungo, lo so. Se volete, potete saltare alle conclusioni direttamente all’ultimo capoverso, dopo le linee)
Quando finite di leggere un romanzo avvincente, nell’ultima pagina – salvo rarissime eccezioni – non c’è mai un risvolto di trama, un colpo di scena o qualcosa che vada a toccare in modo incisivo le corde della narrazione.
Vi si trova più spesso un “dopo“, ovvero come è cambiata la vita dei protagonisti dopo i fatti del romanzo, gli sviluppi futuri dei personaggi, gli effetti a lungo termine del tanto atteso lieto fine.
Questa non fa eccezione, è l’ultima pagina del Diario di Bordo relativo al viaggio d’istruzione che ho avuto il piacere di raccontarvi giorno dopo giorno, ma torna anche ad essere una pagina di una storia più grande, ovvero la mia vita da prof che vi racconto da ormai nove anni. Non per nulla, ha ripreso la consueta numerazione dei “DAY”.
Vi ho promesso un po’ di riflessioni, un bilancio di fine esperienza, ed adesso che sono riposato – ho dormito in due giorni circa 18/20 ore – ho ripreso quel minimo di lucidità necessaria per guardarmi dentro e capire se l’esperienza è stata positiva o meno.
Tagliamo subito la testa al toro: si, è stata un’esperienza positiva.
Dovremmo provarla tutti noi insegnanti, sicuramente da oggi ne potrò parlare con consapevolezza, avendo vissuto un bagaglio di nuove ed intense emozioni che porterò con me.
Innanzitutto, il “senso di responsabilità“, accompagnata dalle sue ancelle “ansia” e “preoccupazione“, perché so cosa si prova ad essere genitore di figli in gita e non ho mai perso di vista l’obiettivo supremo, ovvero riportarli tutti indietro, sani.
Dietro ogni conteggio, c’era la tensione di arrivare al fatidico 42. Per quanto avessimo sempre sotto controllo il quadro generale della situazione, cioè sapevamo – bene o male – dove fossero gli studenti quando venivano lasciati liberi, l’attenzione doveva sempre essere vigile.
Per questo non posso che ringraziare le mie due compagne d’avventura (che hanno scoperto di questo blog solo al terzo giorno) (“Ma si può sapere cosa scrivi al cellulare tutto il tempo?“), che si sono rivelate eccezionali sia dal punto di vista umano che organizzativo. Due macchine da guerra, anche loro alla prima esperienza, con cui non ho mai avuto uno screzio. Siamo stati un’ottima squadra davvero, bilanciata e attenta ai vari aspetti della gestione degli studenti.
Un altro grande ringraziamento lo devo anche ai rappresentanti di istituto, tre dei ragazzi in gita con noi, dal carattere totalmente diverso fra di loro, ma assolutamente risorse indispensabili per la buona riuscita del viaggio. Hanno mediato fra noi docenti ed il resto del gruppo in modo discreto, contribuendo a gestire internamente eventuali situazioni spiacevoli ben prima che potessero emergere al di fuori del gruppo. Sono stati davvero in gamba, peccato che non verranno mai a sapere di questi complimenti sul blog (dal vivo, invece, glieli ho fatti eccome).
Il terzo ringraziamento, va all’organizzazione da parte della scuola. Il referente ci ha spesso chiamato, i vicepresidi si sono tenuti informati. La macchina organizzativa, insomma, ha funzionato bene. Certo, avrei speso qualche soldo in più per avere delle guide locali, anziché lasciare la gestione delle singole visite all’improvvisazione di noi docenti, ma… pazienza, ci siamo preparati ogni giorno anche su questo ed ho scomodato qualche amico al momento giusto. Il budget non era altissimo, ma adeguato al contesto sociale; alzarlo ancora avrebbe significato lasciare qualcun altro a casa.
Quanto ai ragazzi nel complesso… Beh, sui 42 presenti, quelli che hanno creato qualche problemino o, più che altro, che sono rimasti nella loro posizione difensiva iniziale (“Noi siamo ragazzi, i docenti sono il nemico, gli «sbirri» da fregare“) saranno stati non più di tre o quattro. Li abbiamo gestiti senza troppe difficoltà. In tutta a gita, avrò alzato la voce con loro solo un paio di volte, ma sono abbastanza sicuro che hanno imparato la lezione. Con tutti gli altri, è scoppiato l’amore, il che non vuol dire che garantirò loro il 7 in matematica, ma semplicemente che quando li guarderò nei corridoi proverò un nuovo affetto per loro, così come spero loro facciano con me.
La struttura, infine, è stata sicuramente all’altezza. Un villaggio turistico anni ’80 – in letargo a tutti gli effetti nella sua versione dormitorio invernale -, impeccabile nella gestione dei pasti al ristorante, così come la pulizia e la gentilezza del personale. Sembravano tutti inevitabilmente rassegnati a gestire questa utenza invernale, nell’attesa che il calendario riporti loro i turisti balneari e l’atmosfera da villaggio turistico che meritano.
La Puglia è fantastica, ma questo penso lo sappiate tutti.
Sull’autista, ho già scritto abbastanza nelle pagine del diario. Credo al momento sia ancora a casa sua, a meditare nella posizione del loto, in una stanza insonorizzata, a smaltire la musica e le urla che ha dovuto subire per 5 giorni; al momento credo non voglia sentire e vedere anima viva. Non lo rivedrò mai più, lui non rivedrà noi e di questo ne è assolutamente felice.
Penultimo ringraziamento – chi mi conosce dal primo anno sa che non mancherà mai – a Lei, che ancora una volta ha dovuto subire la mia assenza e mi ha incoraggiato da casa subendo sfoghi e racconti di ciò che non era possibile mettere su un blog pubblico, e a Loro, che a differenza rispetto a quando erano piccoli e io al Nord, dell’assenza del padrese ne sono altamente fregati, ma non hanno nemmeno creato problemi grossi alla madre e questo già mi basta.
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(improvviso ed inspiegabile passaggio di narrazione verso delle domande in terza persona)
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Quindi, caro prof itinerante, alla luce di queste riflessioni, andiamo alle tue conclusioni.
1) Ti sei “divertito”? Tutto sommato, si. I momenti da raccontare in positivo sono stati decisamente più di quelli in negativo.
2) Hai conseguito la certificazione? Si, Napoletano fluente, livello B2.
3) Aspetta, non c’erano degli argomenti seri e preoccupanti su questi giovani di cui ci volevi parlare? No, la lobby dei tabaccai mi ha corrotto affinché non parlassi della assurda e totale dipendenza di questi ragazzi minorenni dai prodotti legati al fumo e alle sigarette elettroniche, di come la domanda a cui ho dovuto rispondere più spesso all’arrivo in un luogo fosse “c’è un tabacchino?“, di come le famiglie dovrebbero intervenire e di come la legislazione dovrebbe essere più severa nei confronti di chi vende questi prodotti a dei minorenni senza chiedere loro i documenti.
4) Al di là di ciò, ti senti fortunato ad averli riportati tutti sani e salvi? No, siamo stati bravi, non fortunati. Noi docenti e i ragazzi, ognuno nel rispetto dei propri ruoli. Sono davvero soddisfatto.
5) Lo rifaresti? Si, mi sa di si. Non aver riportato traumi fisici ed emotivi mi incoraggia, in futuro, a provare la versione “gita di quinto anno” con gli studenti maggiorenni all’estero.
6) Sei un prof, dai un voto complessivo all’esperienza. Beh, un 7 pieno, che con dei piccoli accorgimenti potrebbe diventare anche 8.
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NOTE
Lo spazio delle note è tutto per voi Proffollowers. Grazie per avermi seguito, le interazioni sono state altissime e le chiacchiere nei commenti piacevoli e sempre interessanti.Dal punto di vista social, questi 5 giorni di live blog li ritengo un piccolo successo. Ho visto la partecipazione dei miei utenti storici, dei colleghi che ho incontrato nel corso della mia carriera, degli amici e anche degli ultimi 150 proffollowers arrivati dopo la promozione su PI, prima di partire.Organizzerò il diario nei prossimi giorni in un’unica pagina web, in cui metterò qualche foto in più e sistemerò qualche dettaglio omessa nella fretta. Magari vi chiederò poi una condivisione.
E’ stato molto piacevole interagire quotidianamente con tutti voi e di questo non posso che ringraziarvi. Restate sempre al mio fianco, ci divertiremo insieme.Come sempre, se avete qualche domanda da fare, una curiosità da chiedere, o volete raccontare un aneddoto divertente relativo alla vostra esperienza, lo spazio nei commenti è a vostra totale disposizione.Siete davvero speciali!Mi viene quasi voglia di contarvi! 😃 (Voce fuori campo: Bastaaaaaaaaaaaaaa!!!!)
BackToTheBlog,
05/05/2024
NOTE
L’articolo riprende in maniera quasi fedele la pubblicazione dei post di aggiornamento live sulla pagina facebook Il prof itinerante, sulla quale da oltre nove anni circa racconto la mia vita da docente (non accompagnatore). L’iniziativa è stata un piccolo successo nella sua versione live e ho deciso di riorganizzarla ed arricchirla qui sul blog con qualche immagine in più e un estratto dei commenti più divertenti e significativi.
Il messaggio che vorrei passasse, da un articolo come questo, è che nella vita serve anche non prendersi troppo sul serio, affrontando con positività e spirito d’iniziativa anche le situazioni più complesse ed ingestibili, come ad esempio avere a che fare quotidianamente con degli adolescenti, età in cui ai loro occhi passi da insegnante a demone a fratello maggiore in poco meno di un istante.
A volte ci devi scherzare un po’ su, altrimenti vieni travolto.
Caro amico che stai leggendo, se sei arrivato fin qui nella lettura, spero ti sia divertito e/o riconosciuto nelle mie parole. Come scrivo spesso nei miei articoli – accidenti, l’ho fatto anche stavolta, devo essere ai limiti dell’ossessione -, il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo. Grazie per averne dedicato un po’ del tuo ai miei pensieri.
IMPORTANTE: a chi scrive – soprattutto a chi non è un professionista come me – fa sempre piacere ricevere un feedback dai propri lettori, anche occasionali.
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